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Necropoli romana, trovato a Gaza un sarcofago di 2000 anni rivestito di piombo

Nel corso dello scorso anno, un gruppo di archeologi ha effettuato una scoperta sensazionale lungo la costa settentrionale di Gaza: una necropoli romana, risalente a circa duemila anni fa, a soli cinquecento metri dal mare. Il sito archeologico, che si estende su una superficie di 3.500 metri quadrati, ha portato alla luce ben novanta tombe individuali e collettive. La cosa affascinante è che tra queste i ricercatori hanno trovato un sarcofago di piombo, che sembra appartenere a un personaggio di grande prestigio.

Necropoli romana: a chi apparteneva il sarcofago trovato?

Il progetto archeologico è supervisionato da Première Urgence Internationale, un’organizzazione che si occupa di assistenza umanitaria in zone di conflitto e di crisi. Gli archeologi coinvolti nel progetto hanno lavorato a stretto contatto con il Ministero palestinese del turismo e delle antichità, che si occupa di tutelare e valorizzare il patrimonio storico e culturale del territorio.

Secondo gli esperti, il sarcofago di piombo trovato nella necropoli romana di Gaza sarebbe un reperto di grande importanza storica

. Il direttore degli scavi e dei musei del Ministero palestinese del turismo e delle antichità, Jehad Yasin, ha dichiarato che il proprietario doveva essere una persona di spicco, data la prestigiosa sepoltura che gli è stata riservata. Laura Burnett, del Portable Antiquities Scheme del Regno Unito, ha poi aggiunto che il materiale usato per rivestire il sarcofago era “stravagante e dispendioso”, il che rende questo reperto ancora più unico e prezioso. Con esso sono stati trovati anche vasi di argilla ed altri manufatti.

Nonostante l’entusiasmo suscitato dalla scoperta, gli archeologi dovranno ancora aspettare qualche tempo prima di poter scoprire chi è stato sepolto nella prestigiosa tomba. La bara non è stata ancora aperta e viene conservata con cura in un contenitore di legno protettivo, in attesa di essere esaminata da altri studiosi di tutto il mondo. Secondo Yasin, le ricerche necessarie per fare luce sulla storia di questo reperto richiederanno almeno due mesi.

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Pubblicato da
Melany Alteri