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Riciclare le bottiglie di plastica per creare delle batterie a litio, da oggi è possibile

Un team di scienziati di A*STAR ha riciclato con successo la plastica di polietilene tereftalato (PET) di scarto in elettroliti polimerici, che sono componenti chiave per batterie agli ioni di litio (LiB).

Lo studio ha reso noto per la prima volta che è possibile creare una batteria agli ioni di litio funzionante assemblata utilizzando polimeri riciclati dalla plastica PET, che vengono utilizzati per produrre bottiglie di plastica. E’ stato pubblicato nel Journal of Materials Chemistry A nel novembre 2022.

I rifiuti di plastica sono un problema crescente nel mondo di oggi, ed è destinato a crescere con la crescente domanda. 460 milioni di tonnellate di plastica sono state prodotte a livello globale nel 2019, ma solo il 9% viene riciclato, mentre il resto viene incenerito o smaltito in discarica e nell’ambiente.

Una scoperta che potrebbe cambiare le cose

I rifiuti di plastica vengono riciclati convenzionalmente attraverso processi meccanici e chimici, che hanno i loro svantaggi. Per il riciclaggio meccanico

, alla fine è possibile utilizzare solo una piccola percentuale di PET riciclato, poiché le sue proprietà fisiche si degradano a ogni ciclo di riciclaggio a causa della scissione della catena polimerica. Il riciclaggio chimico comporta un elevato consumo di energia, richiede monomeri purificati e può essere più costoso rispetto all’utilizzo di polimeri vergini.

“L’upcycling della plastica di scarto è una nuova strategia per dare a questi materiali onnipresenti ma comunemente scartati una nuova prospettiva di vita per trasformarli in nuovi prodotti per nuove applicazioni. Le plastiche PET offrono un grande potenziale per l’upcycling grazie alla loro consolidata raccolta di rifiuti esistente infrastrutture e flussi di rifiuti relativamente semplici“, ha affermato il dott. Derrick Fam, vicedirettore del dipartimento Compositi polimerici presso l’Istituto di ricerca e ingegneria dei materiali (IMRE) di A * STAR, che ha condotto questo studio insieme al dott. Jason Lim, vicedirettore del Dipartimento di materiali morbidi presso IMRE.

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Pubblicato da
Simone Paciocco