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Il governo è pronto a modificare la norma sulla trasparenza dei carburanti, che è stata oggetto di un ampio dibattito e ha contribuito al recente sciopero dei dipendenti delle stazioni di servizio. Il Sole 24 Ore riporta che la Commissione Attività Produttive della Camera sta esaminando in prima lettura un emendamento elaborato dal Governo.

In questo caso, quali sono le principali disposizioni dell’emendamento? Per cominciare, i grossisti devono ancora pubblicare il prezzo medio nazionale della benzina. Per i distributori di benzina della rete stradale ordinaria, il prezzo medio sarà determinato a livello regionale, mentre per i distributori autostradali il prezzo medio sarà determinato a livello nazionale.

Il governo investirà per lo sviluppo di un’app

C’è ancora un forte sostegno allo sviluppo di una nuova applicazione che fornisca agli utenti un accesso immediato ai dati sui prezzi. Poiché da tempo esistono applicazioni che indicano i prezzi dei carburanti, questa iniziativa era già un argomento di conversazione molto caldo. Nel 2023 saranno stanziati 500.000 euro per la costruzione e il lancio della nuova app e nel 2024 100.000 euro per la manutenzione tecnica.

L’emendamento aggiorna anche le sanzioni per la non conformità delle stazioni di servizio. Le sanzioni per la mancata comunicazione e indicazione dei costi della benzina vanno da duecento a duemila euro, a seconda del fatturato annuo. Prima andavano da 500 a 6.000 euro. Dopo 4 (anziché 3) infrazioni, anche non consecutive, nell’arco di 60 giorni, l’azienda sarà sospesa per 1-30 giorni (anziché 7-90 giorni). La Guardia di Finanza rimane responsabile delle indagini sulle infrazioni che si verificano.

Novità anche per quanto riguarda la necessità che il Supervisore dei prezzi (d’ora in poi “Mister Prezzi”) fornisca una relazione trimestrale sull’andamento dei prezzi medi, in cui dovrà analizzare l’evoluzione dei prezzi in ogni fase della filiera. Successivamente, il Mimit pubblicherà il rapporto sulla pagina dell’Osservatorio prezzi e tariffe. Il governo ha stanziato 500.000 euro all’anno (2023-2025) per pagare le maggiori responsabilità del Garante dei prezzi.

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