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Nei prossimi 20 o 30 anni gli ascensori spaziali potrebbero diventare realtà, ecco come funzionano

Gli ascensori spaziali, una struttura che raggiunge il cielo, potrebbe sembrare un concetto lontano e inverosimile, ma potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo.

In un editoriale per Scientific American, il professore di fisica Stephen Cohen al Vanier College di Montreal, in Quebec, ha affermato di ritenere che la tecnologia potrebbe essere una realtà entro “i prossimi due o tre decenni”.

Cohen descrive l’ascensore spaziale come “un cavo che si estende dalla Terra allo spazio, lungo il quale persone e merci possono viaggiare facilmente“. Nel suo editoriale, afferma che ingegneri e scienziati stanno aprendo nuovi orizzonti quando si tratta di progettare queste enormi strutture che potrebbero rivoluzionare il modo in cui accediamo allo spazio.

Perché costruire un ascensore spaziale?

Gli ascensori spaziali hanno il potenziale per ridurre enormemente i costi e l’energia necessari per andare nello spazio. Aziende come SpinLaunch stanno già testando nuove tecnologie potenzialmente rivoluzionarie che potrebbero ridurre drasticamente i costi di invio di piccoli satelliti e carichi scientifici nello spazio.

Tuttavia, gli ascensori spaziali potrebbero lanciare persone, merci e carichi scientifici nello spazio, eavrebbero l’ulteriore vantaggio di facilitare il volo spaziale umano e il turismo.

Con gli ascensori spaziali, la parola “missione spaziale” verrebbe sostituita da “viaggio“, scrive Cohen. “I viaggi che coinvolgono gli esseri umani sarebbero più sicuri delle pratiche attuali, per cui gli astronauti devono accettare un rischio non trascurabile per le loro vite ad ogni lancio.

Come funziona un ascensore spaziale?

Cohen spiega che la sua passione per gli ascensori spaziali è iniziata quando stava discutendo argomenti di tesi con il professor Arun Misra, il principale esperto spaziale nel dipartimento di ingegneria meccanica della McGill University, nel 2004.

Misra gli ha parlato del concetto di ascensore spaziale, un cavo lungo 100.000 km che si estende nel cielo dall’equatore terrestre ed è collegato a un satellite in un’orbita geostazionaria, il che significa che orbita alla stessa velocità di la Terra e, quindi, sorvola una posizione fissa.

Il concetto utilizzerebbe anche scalatori meccanici per viaggiare a diverse altitudini dalla superficie terrestre. A seconda dell’altitudine alla quale una capsula o un veicolo spaziale verrebbe rilasciato, inizierebbe a orbitare attorno alla Terra o al Sole o ricadrebbe sulla Terra.

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Pubblicato da
Simone Paciocco