bitcoin Tramite alcuni funzionari, la Banca Centrale Europea ha voluto dare dei messaggi forti con delle altrettanti forti dichiarazioni riguardo Bitcoin. Infatti, Ulrich Bindseil e Jürgen Schaaf sul blog della BCE hanno pubblicato un post dal nome “Bitcoin’s last stand”, dove si parla in maniera approfondita della criptovaluta dal loro punto di vista. Andiamo a scoprire di seguito maggiori dettagli a riguardo.

 

 

“Bitcoin’s last stand”, ecco come la pensano i funzionari della Bce

Durante l’analisi del recente calo di valore di Bitcoin, passato fin troppo velocemente da 69 a 18.829 dollari di valore, i due funzionari hanno affermato che a circa 20.000 dollari la criptovaluta è riuscita a ritrovare la sua stabilità, in quello che viene anche definito ”un ultimo sussulto indotto artificialmente prima della strada verso l’irrilevanza – e questo era già prevedibile prima che FTX fallisse e facesse scendere il prezzo del Bitcoin ben al di sotto dei 16.000 Dollari”.

Coloro che lavorano nella banca centrale pensano che le “carenze tecnologiche” del Bitcoin fanno sì che la criptovaluta diventi un “discutibile” metodo di pagamento, oltre che “le vere transazioni in Bitcoin sono ingombranti, lente e costose”.

Inoltre, nel paragrafo successivo della nota si vanno a soffermare sugli utilizzi: “Bitcoin non è mai stato utilizzato in misura significativa per transazioni legali nel mondo reale. Non genera flussi di cassa (come gli immobili) o dividendi (come le azioni), non può essere utilizzato in modo produttivo (come le materie prime) o fornire benefici sociali (come l’oro). La valutazione di mercato di Bitcoin si basa quindi esclusivamente sulla speculazione”.

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