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Il tesoro nascosto di Alan Turing: 30000 euro di lingotti che non furono mai trovati

Turing, pioniere dell’informatica, dell’intelligenza artificiale e della biologia matematica, aveva stretti legami con l’Università di Manchester. Nel 1948 fu nominato Lettore nel Dipartimento di Matematica e subito dopo divenne Vice Direttore del Laboratorio di Informatica dell’Università, lavorando al software per uno dei primi veri computer: il Manchester Ferranti Mark 1.

Durante la sua permanenza all’Università di Manchester, Alan Turing propose un famoso esperimento ora noto come test di Turing, un tentativo di definire uno standard per una macchina da chiamare “intelligente”. L’idea era che si potesse dire che un computer “pensasse” se potesse ingannare un interrogatore facendogli credere che la conversazione fosse con un essere umano.

Nel 1952 Alan Turing rivolse la sua attenzione all’allora emergente campo della morfogenesi, proponendo una nuova ipotesi per la formazione di pattern nei sistemi biologici. Tragicamente, non ha avuto il tempo di sviluppare ulteriormente le sue idee in questo settore; morì il 7 giugno 1954, all’età di 41 anni.

La storia del tesoro di Turing

Ma ciò che non si sa di Turing è che lo scienziato aveva un piccolo tesoro che ha nascosto per paura che non fosse preso da un potenziale governo nazista. Ha ideato un piano per seppellire  due lingotti d’argento, del valore di 250 euro all’epoca

(circa 16.000 o 18.300 euro di oggi), nella foresta che circonda Bletchley Park, dove lavorava. Ma la foresta è fitta e non c’è modo di recuperare i lingotti senza una mappa del tesoro, per questo ha scritto un codice che indicava il luogo di sepoltura del tesoro.

Anche se i nazisti non arrivarono mai sulle coste dell’Inghilterra, Turing aveva ragione in un aspetto: alla fine della guerra, l’argento era salito dell’80% e avrebbe realizzato un discreto profitto in futuro. C’era solo un inconveniente: Turing non riusciva a trovarlo. I punti di riferimento erano cambiati e si pensa che anche lo stesso Turing non sia riuscito a decifrare il codice. Molti hanno esplorato la foresta con il metal detector inutilmente, e l’ultimo tentativo è avvenuto nel 1952, appena due anni prima di morire.

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Pubblicato da
Simone Paciocco