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Elon Musk non ha intenzione di aiutare più l’Ucraina con Starlink, ecco perchè

Elon Musk ha twittato sabato che Starlink “continuerà a finanziare gratuitamente il governo ucraino”. L’obiettivo è quello di fornire Internet via satellite all’Ucraina durante l’invasione della Russia.

A marzo, SpaceX ha consegnato migliaia di kit hardware in Ucraina. Quando Musk ha annunciato la mossa il mese precedente, ci sono state domande sul fatto che fosse solo una trovata pubblicitaria e se Starlink si sarebbe rivelato utile.

Secondo un Tweet di ottobre del vice primo ministro ucraino, Mykhailo Fedorov, le parabole hanno preso il sopravvento dopo che oltre 1.000 missili da crociera hanno preso di mira le infrastrutture energetiche e di trasporto ucraine. Con le apparecchiature Starlink, l’Ucraina “ha ripristinato rapidamente la connessione nelle aree critiche“.

La situazione è cambiata

Ma a settembre, come ha scritto ieri Matt Binder di Mashable, Starlink ha inviato una lettera al Pentagono, dicendo: “Non siamo in grado di donare ulteriormente terminali all’Ucraina o finanziare i terminali esistenti per un periodo di tempo indefinito“. La lettera era anche una sorta di fattura, che richiedeva 124 milioni di dollari al Dipartimento della Difesa per recuperare circa 100 milioni di dollari di perdite e mantenere Starlink in funzione in Ucraina fino alla fine del 2022.

Alcuni fondi del governo statunitense erano già stati utilizzati in questo modo, secondo i rapporti emersi ad aprile. La lettera di settembre di SpaceX ha ulteriormente dettagliato questo sistema di condivisione dei costi, in cui, secondo SpaceX, governi come quello degli Stati Uniti e della Polonia pagano la maggior parte dell’hardware, mentre la società stessa gestisce circa il 70% del costo della connettività Internet.

In altre parole, nonostante i governi favorevoli all’Ucraina stiano già assumendo parte dell’onere, è chiaro che SpaceX fornisce un servizio all’Ucraina e perde denaro nel processo. Se si apprezza la generosità nei confronti dell’Ucraina, si potrebbe definire una “buona azione“, ma scrivere all’improvviso al Pentagono chiedendo che paghi per le forniture è un altro discorso.

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Pubblicato da
Simone Paciocco