Storia delle targhe italiane

La targa italiana ha una storia molto articolata. Fino alla conversione nel 1994, l’origine di provenienza poteva essere letta direttamente. Ma anche se è già passato del tempo, è ancora possibile trovare vecchie targhe.

I marchi di solito iniziano con due lettere che indicano la provincia. Fa eccezione quella del capoluogo di Roma, il cui nome è scritto (Roma). A seguire troviamo le provincie, che presentano uno stile che riporta il simbolo dello Stato italiano, e dal 1948, lo stemma nazionale stilizzato con le lettere RI (Repubblica Italiana). Quello che segue è un numero distintivo.

Nel 1985, le lettere erano bianche ( abbreviazioni provinciali arancioni) e la base nera. Tuttavia, questi colori sono stati sospesi perché i segni di plastica erano simili e in caso di incidenti, atti vandalici, diventavano irriconoscibili. Successivamente le targhe riflettenti sono state introdotte in alluminio con uno sfondo bianco e lettere nere.

Nel 1994 il sistema è stato sostituito da un sistema nazionale in cui non è più riconoscibile l’origine regionale; Invece, la combinazione di lettere è stata assegnata consecutivamente, iniziando con “AA 000 AA“. Tuttavia, le lettere I, O, Q e U non sono state utilizzate.

Tutto cambia con l’entrata dell’Euro

Dall’introduzione della targa Euro (da BB 000 HH) nel 1999, c’è stata di nuovo la possibilità di classificare i veicoli a livello regionale. Oltre alla fascia dell’Euro (bandiera europea e marchio di nazionalità I) sul bordo sinistro, ce n’è un’altra sul lato destro, dove è possibile annotare il proprietario dell’anno di registrazione e l’abbreviazione della provincia, ma non necessariamente.

Anche le province autonome del Trentino e dell’Alto Adige nonché la regione autonoma della Valle d’Aosta portano il loro stemma a destra della bandiera.

L’assegnazione della targa della moto segue il principio delle automobili. Prima del 1994, le prime due lettere (tranne Roma) erano assegnate in base alla regione, seguite da un numero distintivo. A partire dal 1994, i segni sono stati assegnati consecutivamente.  Per i ciclomotori fino a 50 cc esisteva fino all’ottobre 1993 nessun obbligo di immatricolazione.

Nel luglio 2004 è stato modificato il sistema per i ciclomotori (e veicoli simili) ed è stato introdotto un nuovo formato: targa quadrata, sei numeri/lettere neri su due righe su sfondo bianco. Nel febbraio 2012 è terminato il periodo di transizione in cui è stato consentito l’uso delle vecchie lastre (quelle piccole ed esagonali).

FONTEmemim
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