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Canone Rai: la tassa che non va mai in vacanza, ecco perchè continueremo a pagarla

Ad agosto sono stati previsti 205 adempimenti fiscali“, e questo “nel mese in cui, in teoria, anche il fisco è in ferie”.

Lo ha denunciato il presidente dell’Ungdcec Matteo De Lise, parlando della “necessità di un nuovo calendario fiscale, capace di garantire serenità alle famiglie e alle imprese che stanno lottando contro una crisi economica estremamente violenta“.

Tra le date da ricordare c’è l’8 agosto, data in cui era prevista la scadenza delle rate di rottamazione e saldo e stralcio, con cinque giorni di tolleranza, ma soprattutto il 22 agosto, dove si sono concentrate tante scadenze, tra cui IVA, Irpef, Inps, il pagamento del canone Rai per chi non l’ha addebitato in bolletta e la seconda rata delle imposte sul reddito per i non titolari di partita IVA.

Ancora nessun cambiamento in vista per il canone RAI

In attesa di vedere se il governo deciderà di attuare o meno le modifiche relative alle modalità di pagamento e all’importo del canone RAI già offerti per il 2023; Sarà interessante sapere che anche nel 2022 sono tanti i temi che possono beneficiare dell’esenzione dal pagamento dell’imposta in questione. Quest’ultima, infatti, è bene ricordare, è una tassa di possesso ed è per questo che non va pagata nel caso in cui non si abbiano i televisori in casa.

Tuttavia, l’esenzione non è automatica e gli interessati devono presentare annualmente apposita autocertificazione all’Agenzia delle Entrate. In questo particolare contesto, va ricordato che per beneficiare della relativa esenzione per tutto il 2022, è necessario presentare apposita istanza entro il 31 gennaio.

Se la domanda è presentata tra il 1 febbraio e il 30 giugno, l’esenzione sarà valida solo nel semestre luglio-dicembre 2022. Quindi è possibile concludere che se si presenta una domanda errata, si perde il diritto all’esenzione dal canone RAI e si deve tornare a pagarlo. Oltre a chi non ha la televisione in casa, ricordiamo anche che le persone di età superiore ai 75 anni con reddito annuo e coniuge non superano gli 8 mila euro complessivi annui.

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Pubblicato da
Simone Paciocco