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Il petrolio finirà tra 90 anni? A dircelo un nuovo studio dalla California

Al ritmo attuale di ricerca e sviluppo, il petrolio globale si esaurirà 90 anni prima che le tecnologie sostitutive siano pronte, afferma un nuovo studio dell’Università della California, Davis, basato sulle aspettative del mercato azionario.

La previsione è stata pubblicata online sulla rivista Environmental Science & Technology e spiega come gli investitori a lungo termine abbiano il potere di capire come e quando una risorsa verrà a mancare.

“I nostri risultati suggeriscono che ci vorrà molto tempo prima che i combustibili sostitutivi rinnovabili possano essere autosufficienti, almeno dal punto di vista del mercato“, ha affermato l’autrice dello studio Debbie Niemeier, professoressa di ingegneria civile e ambientale della UC Davis.

Niemeier e la coautrice Nataliya Malyshkina, una ricercatrice post-dottorato dell’UC Davis, hanno deciso di creare un nuovo strumento che aiuterebbe i responsabili politici a fissare obiettivi realistici per la sostenibilità ambientale e valutare i progressi compiuti verso tali obiettivi.

Due elementi chiave della nuova teoria sono le capitalizzazioni di mercato (basate sui prezzi delle azioni) e i dividendi delle compagnie petrolifere pubbliche

e delle compagnie di energia alternativa. Altri analisti hanno precedentemente utilizzato equazioni simili per prevedere eventi in finanza, politica e sport.

Ci vuole ancora molto tempo

Gli investitori sofisticati tendono a impegnarsi considerevolmente nella raccolta, elaborazione e comprensione delle informazioni rilevanti per i futuri flussi di cassa pagati dai titoli“, ha affermato Malyshkina. “Di conseguenza, le previsioni di mercato degli eventi futuri, che rappresentano le previsioni di un gran numero di investitori, tendono ad essere relativamente accurate”.

Niemeier ha affermato che i risultati del nuovo studio avvertono che gli attuali obiettivi sui combustibili rinnovabili non sono abbastanza ambiziosi da prevenire danni alla società, allo sviluppo economico e agli ecosistemi naturali.

Abbiamo bisogno di un maggiore impulso politico per portare avanti lo sviluppo di queste tecnologie sostitutive alternative“, ha affermato.

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Pubblicato da
Simone Paciocco