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Dipendente di T-Mobile usava le credenziali dei clienti per rubare soldi e dati personali

Un uomo che un tempo era co-proprietario di un negozio al dettaglio T-Mobile a Eagle Rock rischia la condanna a ottobre per aver gestito uno schema da 25 milioni di dollari per utilizzare le credenziali dei dipendenti T-Mobile rubate per infiltrarsi illegalmente nei sistemi informatici interni dell’azienda di telefonia mobile e sbloccare i telefoni cellulari.

Argishti Khudaverdyan, 44 anni, di Burbank, è stato dichiarato colpevole venerdì scorso di molteplici reati, tra cui cospirazione per commettere frode telematica, accesso a computer per frodare e ottenere dati privati, accesso intenzionale a un computer senza autorizzazione, riciclaggio di denaro e furto di identità aggravato, secondo l’ufficio del procuratore degli Stati Uniti.

L’atto d’accusa, depositato presso il tribunale federale di Los Angeles, chiede la confisca di oltre 2,25 milioni di dollari sequestrati da diversi conti bancari e proprietà residenziali acquistate con guadagni illeciti.

Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Stephen Wilson ha programmato un’udienza di condanna per il 17 ottobre, momento in cui Khudaverdyan dovrà affrontare più di 75 anni di prigione federale.

Uno schema durato anni

Un coimputato, Alen Gharehbagloo, 43 anni, di La Canada Flintridge, si è dichiarato colpevole del caso ed è in attesa di condanna.

La coppia ha detto falsamente ai clienti che T-Mobile ha concesso loro l’autorità di sbloccare i suoi dispositivi in ​​modo che potessero essere utilizzati sulla rete di qualsiasi operatore. In effetti, T-Mobile e gli altri principali operatori vendono dispositivi che funzionano solo sulle proprie reti fino a quando i contratti di acquisto e servizio del telefono dei clienti non sono stati adempiuti.

Le prove hanno dimostrato che per ottenere l’accesso non autorizzato ai computer interni protetti di T-Mobile, Khudaverdyan ha ottenuto le credenziali dei dipendenti dell’azienda tramite e-mail di phishing che sembravano essere corrispondenza legittima di T-Mobile.

Da gennaio a giugno 2017, Khudaverdyan e Gharehbagloo erano comproprietari di un negozio in franchising T-Mobile nell’Eagle Rock Plaza.

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Pubblicato da
Simone Paciocco