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Apple Pay funzionerà presto anche su Chrome, Edge e Firefox

Il futuro di iOS e iPadOS potrebbe essere molto più aperto di quanto non sia il loro presente, anche grazie al crescente malcontento da parte degli enti regolatori mondiali nei confronti del monopolio esercitato dalle grandi aziende del tech sui propri sistemi operativi e all’interno dei vari ecosistemi.

Apple è sicuramente tra le aziende più interessate dalla trasformazione, dato che la sua storia di stretto controllo sui suoi prodotti ha da sempre rappresentato uno dei principali punti di forza e, allo stesso tempo, di contestazione nei confronti delle scelte intraprese dall’azienda. Ultimamente il colosso ha fatto un grande passo in avanti. Ecco i dettagli.

 

Apple Pay disponibile anche per Chrome, Firefox ed Edge

Sembra che la casa di Cupertino non voglia opporsi in maniera troppo esagerata a quello che sembra essere un cambiamento inevitabile, motivo per cui ha già cominciato ad allentare la presa su diversi aspetti del suo business, tra cui i pagamenti di terze parti su App Store e non solo.

L’ultima novità, infatti, riguarda direttamente iOS/iPadOS e il monopolio di Safari su queste piattaforme, il quale potrebbe perdere sempre più terreno già a partire dal rilascio completo di iOS 16 e iPadOs 16. Apple ha infatti sempre avvantaggiato il suo browser di sistema andando ad integrarlo perfettamente con le funzioni di iPhone e iPad, facendo in modo che gli altri browser non potessero offrire la stessa esperienza d’uso a causa di limitazioni artificiali.

Una di queste riguarda il supporto al sistema di pagamento Apple Pay, che può essere utilizzato da browser solo se si naviga su un sito tramite Safari. Ciò cambierà con il prossimo major update dei sistemi operativi e la novità in questione è già presente anche sulle attuali beta, disponibili sia per gli sviluppatori che per il pubblico. In particolare è stato notato che ora è possibile utilizzare Apple Pay anche da browser che non siano Safari, rendendo quindi la funzione disponibile anche su Chrome, Edge e Firefox, per citarne alcuni.

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Pubblicato da
Veronica Boschi