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Energia illimitata dal mare: la scoperta da un team giapponese, ecco come funziona

Il Giappone ha testato con successo un sistema che potrebbe fornire una forma costante e costante di energia, indipendentemente dal vento o dal sole.

Il produttore giapponese di macchinari pesanti IHI Corp ha sviluppato una turbina sottomarina che sfrutta l’energia nelle correnti oceaniche convertendola in una fonte di elettricità affidabile e perpetua.

Il piano è di posizionare le turbine nella corrente di Kuroshio, una delle più forti al mondo, che corre lungo la costa orientale del Giappone, e di trasmettere l’energia tramite cavi del fondo marino.

“Le correnti oceaniche hanno un vantaggio in Giappone“, ha affermato il professor Ken Takagi, esperto di politica della tecnologia oceanica presso la Graduate School of Frontier Sciences dell’Università di Tokyo. “Lenergia eolica è più adatta geograficamente all’Europa, che è esposta ai venti predominanti da ovest e si trova a latitudini più elevate“.

Una rivoluzione nel campo dell’energia pulita

La New Energy and Industrial Technology Development Organization (NEDO) del Giappone stima che la corrente di Kuroshio potrebbe potenzialmente generare fino a 200 gigawatt

, circa il 60% dell’attuale capacità di generazione del Giappone.

Come altre nazioni, la parte del leone degli investimenti nelle energie rinnovabili è andata nell’eolico e nel solare, soprattutto dopo che il disastro nucleare di Fukushima ha frenato la corsa verso l’energia atomica.

Il Giappone è già il terzo produttore mondiale di energia solare e sta investendo molto nell’eolico offshore, ma lo sfruttamento delle correnti oceaniche potrebbe fornire l’energia di base affidabile necessaria per ridurre la necessità di stoccaggio di energia o combustibili fossili.

Il suo team ha testato il sistema nelle acque intorno alle isole Tokara, nel sud-ovest del Giappone, appendendo Kairyu a una nave e inviando energia alla nave.

I test hanno dimostrato che il prototipo potrebbe generare i 100 kilowatt di potenza stabile e l’prevede di scalare fino a un sistema completo da 2 megawatt che potrebbe essere operativo nei prossimi anni.

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Pubblicato da
Simone Paciocco