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Costo del petrolio affonda: sta per arrivare la più grande recessione di sempre

I prezzi del greggio sono scesi ai livelli più bassi dall’inizio di maggio quando sono aumentate le preoccupazioni per l’indebolimento dell’economia globale.

Il petrolio greggio West Texas Intermediate, il benchmark di riferimento statunitense, è sceso del 2,4% arrivando fino a 103,64 dollari al barile, mentre il greggio globale Brent è sceso del 2,2% a 109,30 dollari al barile.

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha dichiarato mercoledì che l’economia statunitense è stata abbastanza forte da resistere a ulteriori aumenti dei tassi di interesse dopo che la banca centrale all’inizio di questo mese ha registrato il più grande aumento dei costi finanziari dal 1994. L’impatto dei tassi più elevati e dell’aumento dell’inflazione è destinato a pesare fortemente sulla crescita nel resto dell’anno

Le centrali a carbone aumenteranno

Powell ha ammesso ai legislatori statunitensi

che l’aumento dei tassi di interesse potrebbe portare a una recessione, inoltre ha affermato che è “essenziale” ridurre l’inflazione per uscire da questa crisi.

I prezzi del petrolio sono aumentati subito dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina a febbraio e ci vorrà ancora molta strada da fare prima di tornare ai livelli prima dell’invasione. Questi prezzi più alti hanno causato un aumento dei costi della benzina, spingendo il presidente Joe Biden a chiedere al Congresso di sospendere temporaneamente le tasse federali sul gas mercoledì.

Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha dichiarato giovedì che il paese avvierà la seconda fase di “allarme” di un piano che servirà a mentere stabile il flusso di rifornimenti. Ciò significa aumentare la produzione delle centrali a carbone per compensare la carenza di gas.

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Pubblicato da
Simone Paciocco