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Spotify sperimenta un nuovo pulsante per gestire le tue canzoni

Spotify è uno dei siti di musica in streaming più popolari e il suo recente scandalo non sembra rallentare le cose. L’azienda si diverte a mantenere la sua app aggiornata apportando modifiche alla funzionalità e al design, come abbiamo visto di recente con la sua interfaccia utente mini-player rinnovata e lavora per una funzionalità video musicale simile a TikTok. Un pulsante di azione mobile (FAB) che consente agli utenti di creare una nuova playlist o fusione, nonché una funzione di scorrimento in coda, sono apparsi di recente in fase di test.

Sono state avvistate alcune novità nell’interfaccia utente di Spotify, che include un nuovo pulsante mobile nell’angolo in basso a destra dello schermo. Quando l’utente tocca l’enorme segno +, gli viene data la possibilità di creare una playlist o un mix. Quest’ultimo permette di creare playlist congiunte con gli amici, una funzione lanciata da Spotify qualche mese fa.

Spotify ha aggiunto alcune novità all’interfaccia

Stiamo anche conoscendo la nuova opzione per aggiungere brani alla coda con uno swipe, scoperta dal Redditor u/Far-Contact-9369. Quando ascolti una playlist

o un album, puoi impostare il brano che desideri riprodurre dopo scorrendo verso destra, molto più semplice dell’attuale metodo per aggiungere nuove voci alla playlist.

Vale la pena ricordare che questa funzionalità è stata disponibile sull’app iOS di Spotify prima di essere disponibile per tutti. L’app per iPhone consente inoltre agli utenti di mettere Mi piace a una canzone scorrendo verso sinistra, ma non è chiaro se arriverà anche su Android.

Entrambe queste modifiche sembrano far parte dei test A/B, poiché non sono state notate sulla versione beta più recente dell’app sui nostri smartphone. Spotify non ha fatto annunci ufficiali su nulla di tutto ciò, ma non saremmo sorpresi se l’azienda annunciasse queste novità a breve. Nel frattempo, tieni d’occhio i profili dei social media di Spotify e gli aggiornamenti più recenti dell’app.

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Pubblicato da
Michele Ragone