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6G: la nuova tecnologia pensata per le armi ipersoniche

In Cina hanno dimostrato che la tecnologia del 6G di nuova generazione potrebbe essere utilizzata per il rilevamento e il tracciamento dei veicoli, un progresso che può portare a nuove applicazioni di comunicazione per missili ipersonici.

La nuova tecnologia, descritta sul Journal of National University of Defense Technology, potrebbe risolvere alcuni problemi di blackout che si verificano quando si tenta di stabilire comunicazioni con missili o veicoli spaziali che viaggiano a una velocità cinque volte superiore a quella del suono. In genere, quando un veicolo ipersonico, un veicolo spaziale o un missile, viaggia attraverso l’atmosfera a velocità molto più elevate della velocità del suono, l’attrito tra la sua superficie e l’aria circostante forma una guaina di plasma.

Questo strato di gas caldo e ionizzato attorno al veicolo potrebbe portare a un blackout della comunicazione che può durare fino a 10 minuti. Un problema noto come “barriera nera”. “La guaina formata durante il rientro del veicolo ipersonico nello spazio vicino interferisce con il rilevamento delle onde elettromagnetiche”, spiegano gli scienziati nello studio.

Nella nuova ricerca, alcuni scienziati, tra cui Yao Jianquan della School of Precision Instruments and Opto-electronics Engineering dell’Università cinese di Tianjin, hanno costruito un dispositivo laser in grado di generare un raggio continuo di onde elettromagnetiche nella banda dei terahertz. Questa gamma di frequenza tra microonde e infrarossi viene utilizzata anche per la tecnologia 6G di prossima generazione.

6G: gli usi rivoluzionari e rischiosi per veicoli e armi ipersoniche

Tali sistemi di comunicazione vengono aggiornati quasi ogni decennio e sono anche conosciuti semplicemente come “G“. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno costruito un modello di un tipico veicolo nello spazio vicino. Successivamente hanno modellato la distribuzione della guaina in diverse condizioni di volo durante il processo di rientro. Hanno anche simulato le caratteristiche di trasmissione dell’onda elettromagnetica. Le onde potrebbero facilmente penetrare nella guaina di plasma prodotta da un’arma ipersonica a 10 volte la velocità del suono o anche più velocemente. Quasi “come se la barriera nera non esistesse”. Sebbene, il lancio commerciale del 6G per il momento sia ancora incerto.

Oltre al vantaggio dello streaming di dati centinaia di volte più veloce, la maggiore sensibilità del 6G dovrebbe consentire una migliore trasmissione di informazioni. Ciò aiutera anche con la diagnosi di malattie e il rilevamento di contagi. Tuttavia, studi precedenti avevano avvertito che le applicazioni nei veicoli ipersonici potrebbero essere più impegnative. I segnali terahertz, in particolare nella gamma di frequenze più basse, potrebbero deteriorarsi mentre attraversano la guaina che si forma attorno al veicolo. “La simulazione e i risultati sperimentali dimostrano preliminarmente il potenziale della tecnologia 6G, di grande importanza per la difesa nazionale”.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano
Tags: 6Garmi