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Un pezzo di un Falcon 9 impazzito sta per schiantarsi contro la Luna: ecco quando

I resti della parte superiore di un razzo di SpaceX: il Falcon 9, intraprenderanno una missione non pianificata a marzo. La carcassa spaziale di circa 4 tonnellate creerà un nuovo cratere sul lato opposto della luna andandoci a sbattere ad oltre 5.000 miglia orari.

La traiettoria è stata notata per la prima volta da Bill Gray, un astronomo dilettante e sviluppatore di software nel Maine. Il suo software ha rilevato l’impatto in un modello orbitale e Gray ha collaborato con osservatori di tutto il mondo per raccogliere dati aggiuntivi.

“Con tutti i dati a disposizione, sappiamo che ci sarà un impatto il 4 marzo alle 12:25, scrive Gray in un post sul blog. Jonathan McDowell, un astrofisico presso il Centro di astrofisica di Harvard-Smithsonian confermando la previsione.

Il razzo è stato lanciato dalla Florida nel 2015, portando in orbita il satellite Deep Space Climate Observatory prima di proseguire nella propria orbita ellittica piuttosto irregolare.

In che zona della Luna avverrà la collisione

Gray si aspetta che il razzo si schianti sulla superficie lunare in un cratere chiamato Hertzsprung

, che è un po’ più grande dello stato dell’Iowa. La posizione è abbastanza remota e l’impatto non rappresenta una minaccia per la missione Apollo o altri siti di atterraggio del programma spaziale.

SpaceX non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

“Non sono infastidito dalla creazione di un altro cratere sulla luna”, ha scritto in The Conversation David Rothery, professore di geoscienze planetarie presso la Open University del Regno Unito. “Ha già qualcosa come mezzo miliardo di crateri con un diametro di 10 metri o più. Quello di cui dovremmo preoccuparci è la contaminazione della Luna con microbi viventi, o molecole che in futuro potrebbero essere scambiate per prove di vita extraterrestre.”

Anche se l’impatto e il nuovo cratere creato non saranno visibili dalla Terra, Gray e altri sperano che il Lunar Reconnaissance Orbiter e altri veicoli spaziali saranno finalmente in grado di quantificare il danno.

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Pubblicato da
Simone Paciocco