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Aumenti benzina e gas in Europa: i legislatori temono una grande crisi dei carburanti

I governi europei hanno speso decine di miliardi di euro cercando di proteggere i consumatori da prezzi della benzina record, ma le misure sembrano destinate a non essere adeguate.

Da Atene a Oslo, i legislatori di tutta Europa, alcuni in vista delle elezioni quest’anno, hanno confuso iniziative come la rimozione dell’IVA sulle bollette dell’energia domestica o l’aiuto mirato alle famiglie più bisognose.

Le misure, tuttavia, impallidiscono di fronte a un aumento del 330% dei prezzi di riferimento del gas e della benzina dello scorso anno.

“Le misure annunciate finora nell’Europa occidentale copriranno in media solo un quarto degli aumenti dei prezzi“, ha affermato Harry Wyburd, analista di servizi pubblici europei presso Bank of America Securities.

Gli analisti della BofA stimano che le famiglie medie dell’Europa occidentale abbiano speso circa 1.200 euro (1.370 dollari) all’anno in gas ed elettricità nel 2020. Sulla base degli attuali prezzi all’ingrosso, stimano che aumenterà del 54% a 1.850 euro.

Poiché la maggior parte dei fornitori di energia acquista o copre l’elettricità o il gas di cui avrà bisogno per rifornire i clienti con circa 6-9 mesi di anticipo, i prezzi elevati, dovuti alle forniture di gas inferiori al normale dalla Russia e ai bassi livelli di stoccaggio, sono ancora per filtrare completamente.

“Il prezzo che stai pagando oggi per accendere il bollitore si basa su qualunque fosse il prezzo del gas o dell’elettricità in media circa 6-9 mesi fa. È come se stesse accadendo al rallentatore“, ha detto Wyburd.

La crisi del carburante e’ solo all’inizio

Le violente proteste in Kazakistan per l’aumento dei costi del carburante per auto hanno ricordato ai politici la risposta che tali picchi possono innescare tra gli elettori. Per saperne di più

In Francia, dove si terranno le elezioni presidenziali ad aprile, il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha indicato gli eventi in Kazakistan come uno dei motivi per cui il suo governo si è mosso per proteggere le famiglie dall’aumento dei prezzi, tra cui il tetto dell’aumento dei costi regolamentati dell’elettricità a 4 %.

I legislatori francesi sono particolarmente diffidenti nei confronti del ripetersi delle violente proteste di strada del 2018 contro un aumento della tassa sul carburante che si è trasformato in proteste più ampie contro le autorità.

I sondaggi hanno costantemente dimostrato che il potere d’acquisto è la questione numero uno per gli elettori in vista delle elezioni francesi. Un sondaggio OpinionWay-Kea ha mostrato che il 18 gennaio il 57% degli elettori francesi considerava il potere d’acquisto una questione importante, più di ogni altra e prima di protezione sociale, sicurezza, immigrazione e disoccupazione. Due settimane prima la cifra era del 51%.

In Italia la situazione e’ critica

“I prezzi dell’elettricità sono un argomento esplosivo e un oggetto politico che verrà utilizzato da altri partiti se non mantengono la promessa di abbassare i costi“, ha affermato Nicolas Goldberg, specialista in energia di Colombus Consulting.

L’Italia è stato uno dei primi paesi europei ad agire lo scorso anno, spendendo più di 8 miliardi di euro da luglio per frenare gli aumenti della bolletta energetica. È probabile che Roma aumenti le tasse anche sulle imprese energetiche che hanno beneficiato dell’aumento dei prezzi.

Ma si prevede ancora che i prezzi dell’elettricità delle famiglie aumenteranno di oltre il 50% nel primo trimestre del 2022 con il gas che aumenterà di oltre il 40%, ha affermato ARERA, organismo di vigilanza italiano sull’energia.

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Pubblicato da
Simone Paciocco