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Roblox contro YouTube: minacce e nazismo, cybermob di un creator

Roblox ha fatto causa ad un creator di YouTube per aver dato il via al cosiddetto “cybermob” che ha interrotto una conferenza ufficiale dell’azienda qualche mese fa. Simon, così si chiama il creator sott’accusa, ha interrotto la conferenza per mostrare contenuti inappropriati che incitano all’odio in tutte le sue forme.

Roblox è una piattaforma da un miliardo di dollari che consente agli utenti di giocare e creare minigiochi al suo interno. Molti giochi sono gratuiti, anche se sono presenti alcuni acquisti in-app. Ci sono milioni di giocatori che usano l’app ogni giorno. “L’imputato, Simon, è il leader alle spalle del ‘cybermob’ che ha commesso atti illeciti mirati a ferire Roblox e i suoi utenti”, spiega l’azienda.

Pare che Simon abbia pubblicato “minacce terroristiche false e fuorvianti”, oltre a contenuti a sfondo sessuale, nazista e razzista di ogni genere. La conferenza è stata “sospesa per permettere alla polizia locale e la sicurezza di svolgere le opportune indagini”. Simon ha pubblicato dei post su Twitter in cui suggeriva che la polizia locale stava “cercando il famigerato estremista islamico

” durante l’evento. Tali tweet sono stati cancellati poco dopo.

Roblox vs un creator di YouTube: diffusi contenuti illeciti a sfondo sessuale, razzista, omofobo e nazista

La causa suggerisce che Simon fosse spesso impegnato “in conversazioni sessuali con gli utenti, individuava utenti e gruppi per abusare di loro. Inoltre, caricava immagini di se stesso nudo con un paralume che copre i genitali. Ha usato spesso insulti razzisti e omofobici. Infine, ha creato e utilizzato account inappropriati con nomi fuori luogo, tentando spesso di caricare immagini di Hitler“. Ha utilizzato oltre 20 account per accedere alla piattaforma e diffondere questi messaggi inappropriati.

Nella causa è citato un video di YouTube dall’account di Simon che usa “sfacciatamente” parolacce, minacce, contenuti nazisti e a sfondo sessuale. Roblox consente anche ad utenti dall’età di 10 anni di iscriversi sulla piattaforma. Quindi, contenuti di questo calibro non solo sono fuori luogo e offensivi ma sono anche doppiamente pericolosi per una fascia d’età così delicata. La società chiede 1,65 milioni di dollari di danni a YouTube.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano