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Guanto virtuale Haptx: Meta (Facebook) accusata di plagio

HaptX ha accusato Meta di plagio per il guanto brevettato di recente che permette di manipolare gli oggetti nella realtà virtuale come se fossero reali.

Meta, precedentemente Facebook, ha presentato il guanto da poco e apparentemente può ricreare consistenza e pressione di una mano reale nella realtà virtuale. I guanti sono realizzati con centinaia di piccoli motori che funzionano in sincronia. L’azienda ha proposto di sostituirli con motori piccoli ma più morbidi che cambiano forma.

“I componenti principali di questo prototipo, tra cui il laminato tattile microfluidico a base di silicone e l’architettura di controllo, sembrano sostanzialmente identici alla tecnologia brevettata da HaptX. “Accogliamo la concorrenza nel campo dei tattili microfluidici; tuttavia, la concorrenza deve essere equa affinché l’industria prosperi”, spiega Jake Rubin, fondatore e CEO di HaptX.

Meta: l’ex Facebook accusata di plagio da HaptX a causa del nuovo guanto pensato per la realtà virtuale

Questi processori microfluidici nei guanti di Meta sono piccoli chip e controllano il flusso d’aria che muove gli attuatori, indicando alle valvole quando e fino a che punto si possono aprire. “Ciò che rende il nostro lavoro diverso dal più ampio campo della microfluidica in generale è che abbiamo questa enfasi sul rendere le cose molto leggere, indossabili e veloci“, replica Meta.

“Per un’interazione tattile, l’attuatore deve pressurizzare contro la punta delle dita molto rapidamente. La maggior parte dei processi microfluidici, come quelli utilizzati nell’analisi chimica, avvengono in pochi secondi, mentre qui parliamo di millisecondi. Possiamo ottenere un tempo di risposta più veloce con l’aria.”

Rubin ha affermato che HaptX aveva “ospitato molti ingegneri, ricercatori e dirigenti di Meta per dimostrare l’innovativa tecnologia tattile”. Non si aspettava di rivedere la stessa tecnologia proprio in un prodotto dell’azienda. Le accuse di HaptX suggeriscono una violazione del brevetto che potrebbe portare a una causa contro la società, anche se non è chiaro cosa HaptX considererebbe un accordo equo”.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano