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Tezos e Cambridge stanno cercando di fermare la deforestazione con le criptovalute

Sia le criptovalute che le blockchain negli ultimi tempi hanno mostrato un alto interesse nel voler sostenere e facilitare la sostenibilità ambientale.

Alla conferenza COP26 recentemente conclusa a Glasgow, oltre 100 leader mondiali hanno concordato di concentrarsi sulla fine della deforestazione entro il 2030.

Per raggiungere questo obiettivo, l’Università di Cambridge ha rivelato i piani per creare un mercato del credito di carbonio basato su blockchain. Il mercato aiuterà a misurare e facilitare lo scambio di crediti di carbonio. Ciò, tuttavia, non può essere possibile senza il supporto di una piattaforma tecnologica blockchain affidabile. In linea con questo, l’Università di Cambridge ha ottenuto il supporto della piattaforma blockchain di Tezos. La blockchain di Tezos è stata scelta per una serie di motivi. Le sue tariffe generalmente basse e anche la sua bassa impronta ambientale, ema questi sono alcuni dei motivi per cui è stato scelto.

Un obiettivo molto difficile, ma non impossibile

Cambridge è interessata a porre fine alla deforestazione globale entro il 2030. Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo comporta diverse sfide scoraggianti.

Per superare queste sfide, Cambridge ha lanciato il Cambridge Center for Carbon Credits (4C). Il Centro sarà incaricato di lanciare un mercato, e le valute saranno i crediti di carbonio. Secondo questo processo, che a sua volta aiuterà a facilitare la riforestazione globale, Cambridge potra’ arrivare al suo obiettivo finale di porre fine alla deforestazione globale entro il 2030.

Il marketplace sarà costruito utilizzando la blockchain di Tezos. Inoltre, comporterà una combinazione di intelligenza artificiale (AI) e rilevamento satellitare. La piattaforma aiuterà anche a offrire soluzioni ai problemi che circondano lo scambio di crediti di carbonio.

Inoltre, il Cambridge Center collegherà scienziati informatici e ambientalisti. Insieme, creeranno un mercato basato su blockchain per i crediti di carbonio. Che, a sua volta, contribuirà a sostenere la riforestazione. Pertanto, riducendo la deforestazione nel processo.

Il direttore di 4C, il dott. Anil Madhavapeddy, ha parlato in modo approfondito dell’obiettivo del Centro. Ha rivelato che gli attuali sistemi di accreditamento dei crediti di carbonio sono “costosi, lenti e imprecisi“. Aggiungendo che “Questi sistemi hanno minato la fiducia nei crediti di carbonio NbS. Ciò che serve è un mercato decentralizzato in cui gli acquirenti di crediti di carbonio possano finanziare con fiducia e direttamente progetti affidabili basati sulla natura. E questo è il vuoto che il centro intende colmare“.

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Pubblicato da
Simone Paciocco