ego4d facebook

Facebook ha annunciato giovedì un progetto in cui ha raccolto 2.200 ore di filmati in prima persona da tutto il mondo per addestrare l’intelligenza artificiale di prossima generazione.

Il progetto si chiama Ego4D e potrebbe rivelarsi cruciale per la divisione Reality Labs di Facebook, che sta lavorando a numerosi progetti che potrebbero beneficiare dei nuovi modelli sviluppati sulla base delle riprese video girate dalla prospettiva di un essere umano.

I video includono filmati provenienti da occhiali intelligenti, come le stories di Ray-Ban che sono state rilasciate da Facebook il mese scorso e la realtà virtuale, in cui ha investito molto dalla sua acquisizione di Oculus nel 2014 sborsando 2 miliardi di dollari.

Il filmato potrebbe insegnare all’intelligenza artificiale a comprendere o identificare qualcosa nel mondo reale, o in un mondo virtuale. Facebook ha dichiarato che a novembre renderà il set di dati Ego4D pubblicamente disponibile per i ricercatori.

Un robot che addestra altri robot

Questa versione contiene una serie di dati da elaborare, catalizzeremo i nostri progressi nella comunità accademica e cio’ consentirà ad altri ricercatori di superare insieme a noi queste nuove sfide“, ha detto alla CNBC Kristen Grauman, ricercatrice capo di Facebook.

Il set di dati potrebbe essere implementato in modelli di intelligenza artificiale utilizzati per addestrare i robot nel tentativo di farli comprendere più rapidamente il mondo, ha affermato Grauman.

“Tradizionalmente un robot impara nella pratica o essendo letteralmente guidato attraverso l’intero processo”, ha detto Grauman.

Facebook e un consorzio di 13 partner universitari hanno fatto affidamento su oltre 700 partecipanti in nove paesi per catturare le riprese. La societa’ afferma che Ego4D ha una mole di dati grande 20 volte in più rispetto a qualsiasi altro database del suo genere.

I partner universitari di Facebook includono Carnegie Mellon negli Stati Uniti, l‘Università di Bristol nel Regno Unito, la National University of Singapore, l’Università di Tokyo in Giappone e l’International Institute of Information Technology in India, tra gli altri.

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