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AstraZeneca, quale sarà il futuro del vaccino inglese in Italia

La fatidica quota dell’80% di cittadini italiani vaccinati contro il Covid è stata finalmente raggiunta. La campagna di immunizzazione nazionale sta avendo ottimi risultati, con conseguente che sono sotto gli occhi di tutti come il calo dei contagi. Nelle ultime settimane la campagna si è concentrata esclusivamente su vaccini a mRNA, tralasciando completamente i farmaci a vettore virale come AstraZeneca.

 

AstraZeneca, il destino del vaccino a vettore virale in Italia

Il destino di AstraZeneca dovrebbe essere segna nei prossimi mesi. L’Italia, così come diversi paesi dell’Unione Europea, non dovrebbero più utilizzare il farmaco britannico, tanto contesto in primavera a causa di ritardi per le consegne e di possibili effetti collaterali gravi che hanno portato anche a rarissimi episodi di decessi.

Non è un mistero, quindi, che i prodotti a mRNA,

tra Pfizer e Moderna, saranno al centro della campagna di immunizzazione contro il Covid anche nel recente futuro, con le terze dosi che dovranno essere somministrate a gran parte della popolazione.

I cittadini che hanno avuto in primavera una dose o anche la doppia dose di AstraZeneca potranno procedere in futuro con richiami per i farmaci a mRNA. La cosiddetta vaccinazione eterologa, infatti, sta garantendo buoni risultati in termini di protezione dai contagi.

Il Governo italiano potrebbe impegnarsi ora allo smaltimento delle rimanenti dosi di AstraZeneca, attraverso una donazione a paesi in via di sviluppo arretrati nella campagna vaccinale nell’ottica del programma CoVax. Per il Green Pass, invece, la certificazione verde continuerà ad essere valida anche per chi ha ricevuto doppia dose con AstraZeneca.

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Pubblicato da
GennaroS