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Alcune Galassie sono misteriosamente sparite: la scoperta dal telescopio Hubble

Whitaker è l’autore di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Wednesday che rivela che gli scienziati che lavorano con il telescopio spaziale Hubble della NASA hanno recentemente scoperto sei galassie che sono misteriosamente morte durante il periodo più attivo in cui si riscontra di solito la nascita delle stelle che compongono l’universo.

Whitaker spiega che i risultati riguardano la comprensione della nostra origine. Non si tratta tanto di dove stanno andando gli umani e quanto durera’ l’universo, ma piuttosto, “da dove veniamo?” dice Whitaker. “Come siamo arrivati ​​a questo momento nell’universo?

L’universo attuale, ha spiegato, è “piuttosto statico“: non c’è molta formazione stellare attiva. Ma non è insolito per il presente. La maggior parte delle galassie più vecchie “stava ancora formando nuove stelle, nonostante questo processo ormai si sia fermato“, ha detto Whitaker. “ma perché?

La colpa potrebbe essere di un buco nero?

In un comunicato stampa della NASA, Whitaker ha offerto una serie di possibili spiegazioni: “Un buco nero supermassiccio al centro della galassia ha riscaldato tutto il gas? Se è così, il gas potrebbe essere ancora lì, ma ora fa molto caldo. La galassia ha semplicemente esaurito tutto e si e’ spenta.

Hubble è tra un accordo spaziale internazionale tra la NASA e l’Agenzia spaziale europea (ESA). Il telescopio è gestito dal Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland.

Whitaker è entusiasta dell’ultima scoperta, ovviamente. Ma è più entusiasta di ciò che è ancora ignoto all’orizzonte, anche se non e’ ancora noto a nessun scienziato cosa ci sia oltre la linea di confine che ci separa dal capire come siamo stati creati.

Per me, le incognite sconosciute sono la mia parte preferita“, ha detto. “Ci sono cose che non sai che stanno arrivando e che continuano ad arrivare, quindi ora mi concentrerò sull’obiettivo di trovare un modo per continuare a studiare e cercare di capire questo fenomeno.

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Pubblicato da
Simone Paciocco