Anche quest’anno Apple ha cercato di stupire il mondo a settembre in occasione del lancio della nuova serie 13 di iPhone con iPhone 13 e 13 Pro. Ma sembrano lontani i tempi di Steve Jobs e dei primi device presentati dall’azienda di Cupertino: tempi in cui Apple era pioniere del mondo mobile con funzioni innovative che vedevano i diretti competitor affannarsi alla rincorsa dei risultati di iPhone. Ovviamente stiamo parlando in ogni caso di due dei dispositivi che nonostante tutto saranno trai più venduti e diffusi al mondo, quindi le nostre sono solo considerazioni su un mondo, quello di Apple, che è riuscita a portare così all’estremo il lato software da riuscire a battere tutti grazie alla programmazione di un sistema, in questo caso iOS 15, imbattibile da quasi ogni punto di vista. Dico quasi perché in effetti un punto debole c’è, anche se effettivamente in molti non ne sentono la mancanza o il bisogno: si tratta del lato personalizzazione, bloccato e limitato su iPhone più di quanto non fosse stato limitato sui dispositivi Android delle prime generazioni. Ma quel che conta sono le prestazioni e quindi andiamo ad analizzare i due nuovi dispositivi presentati.

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iPhone 13 e 13 Pro: sono all’altezza di Apple?

Come dicevamo, sono passati ormai i tempi in cui Apple non solo riusciva ad innovare, ma costringeva anche tutti gli altri competitor a rincorrere senza mai riuscire ad acchiappare i successivi iPhone, sempre un passo avanti a tutti. In questo momento le parti si sono invertite: è Android a guidare l’innovazione del mondo mobile, con soluzioni tecniche e tecnologiche che ci stupiscono di mese in mese e che fanno avanzare sempre di più la fruibilità e la comodità dei device che usiamo tutti i giorni.

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Ma si può davvero competere con iPhone? Non è facile rispondere e allo stesso tempo la risposta è molto semplice: risiede proprio nel design, reso iconico da soluzioni marketing portate all’estremo e gestite alla perfezione da un’attesa per il lancio annuale che cresce già mesi e mesi prima. Ma il design di iPhone è sempre lì, riconoscibile tra mille non solo grazie alla nuova soluzione del modulo posteriore delle fotocamere o ai materiali premium per eccellenza, ma anche attraverso l’ormai antiestetico notch, che svetta in alto sullo schermo come sui telefoni di 5 anni fa. E lo porta con fierezza, facendo contenti milioni di utenti in tutto il mondo. La vera novità di quest’anno riguarda senza dubbio il display, aggiornato con un pannello Super Retina XDR con ProMotion di tipologia OLED all‑screen da 120Hz: se iOS era fluido prima con 60hz, non osiamo immaginare ora con un schermo che potrebbe effettivamente fare la differenza, grazie ad un supporto che si potrebbe estendere a tutte le app sull’App Store e non solo ad alcune come succede per Android. Un bel colpo per l’azienda, che così si porta a pari con il mercato 2021 dopo due anni di sofferenza sotto questo punto di vista.

Ma non poteva mancare nemmeno il rating IP68, che finalmente protegge iPhone 13 Pro da polvere e acqua come mai prima d’ora. Anche il nuovo chip A15 Bionic, eleva i nuovi iPhone ad un nuovo livello di potenza, dato però ancora una volta dalla perfetta integrazione tra hardware e software, vero punto debole della diffusione di Android nel mondo. Un software che riesce a fare la differenza anche lato fotocamere: apparentemente guardando alle specifiche non ci dovrebbe essere paragone rispetto ai vari dispositivi Android, ma in realtà iPhone ogni anno puntualmente riesce ad elevarsi sopra tutti e competere anche con i migliori sul mercato; è vero, lo fa in ritardo di un anno, ma alla fine dei conti la resa è eccellente e agli utenti non importa come ci si arriva o quando ci si arriva. L’importante è che si possa sfruttare e che le foto in fin dei conti siano perfettamente usabili. Tre per il modulo posteriore del modello Pro e Pro Max con Teleobiettivo, Grandangolo e Ultra-grandangolo da 120°; due invece per iPhone 13 liscio con Grandangolo e Ultra-grandangolo da 120°.

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Ma purtroppo l’ultimo aspetto di cui parliamo oggi, è quello della batteria. Nel mondo Android è proprio questo il principale campo di ricerca, con la presentazione di batterie non solo più efficienti, che si ricaricano completamente in meno di 30 minuti, o come abbiamo visto ieri con il nuovo Mi11T Pro, in appena 17 minuti con ricarica rapida a 120W. iPhone qui rimane fermo ancora una volta, ancorato ad una tradizione e ad una tecnologia superata e limitante che non convince e che anzi, impedisce agli utenti di sfruttare il vero potenziale del device. Una ricarica rapida da soli 20W (con caricabatterie non compreso nella confezione) e che ricarica il device del 50% in 30 minuti e del 100% oltre un’ora non è un buon risultato, soprattutto per device che costano oltre 1000 euro.

Insomma, tante le novità, i pregi e anche i difetti di questa nuova serie iPhone, ma come sempre la questione più importante è che iPhone 13 diventerà un classico del mondo mobile così come lo sono state le dodici serie precedenti. Un design iconico senza rivali e un software ben ottimizzato d’altronde non hanno bisogno di altro per vincere le scommesse di mercati sempre più competitivi.

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