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NASA: nuove spedizioni su Marte dopo la sparizione del lander

Il rover Perseverance della Nasa ha perforato una roccia con l’obiettivo di raccogliere alcuni campioni. Tuttavia, non si hanno più notizie del campione utilizzato e l’Agenzia sta già progettando un lander con cui sostituirlo.

La Nasa ha voluto esaminare la roccia “Rochette“, situata su una cresta chiamata “Citadelle” vicino al cratere Jezero sul pianeta rosso. Quest’esplorazione è stata l’inizio della fine per il rover in orbita. Lo strumento di perforazione sul braccio robotico lungo due metri dei rover è l’ideale per affondare nelle rocce e trasferire il materiale in un tubo che è leggermente più spesso di una matita.

La cresta della roccia nominata poco fa è ricoperta da uno strato di roccia che sembra essere resistente all’erosione del vento, il che significa che è probabile che la roccia resista alla pressione della perforazione. Questa è una qualità vitale, importante da rilevare per i piani futuri. Infatti, il primo tentativo della Nasa di recuperare un campione ha portato a un tubo vuoto e la sparizione del lander utilizzato.

Inizialmente gli ingegneri erano confusi su come il campione potesse essere scomparso. Il campione, tuttavia, era insolitamente morbido e molto probabilmente si è bloccato nel foro. Quel primo tubo non andrà sprecato; nonostante non contenga roccia e non sia più utilizzabile, è un perfetto esempio dell’atmosfera di Marte.

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“Restituendo i campioni sulla Terra, speriamo di rispondere a una serie di domande scientifiche, inclusa la composizione dell’atmosfera di Marte”, afferma Ken Farley, scienziato parte del progetto Perseverance alla Caltech. Per questo nuovo tentativo, tuttavia, la Nasa ha aggiunto un passaggio in più al processo di campionamento: dopo aver usato la fotocamera per controllare che il tubo del campione sia pieno, il rover metterà in pausa la sequenza in modo che il team sulla Terra possa rivedere l’immagine per ulteriori controlli.

Rochette non è vecchia come alcune delle altre rocce su Marte, ma ciò aiuterà la Nasa a mettere insieme una linea temporale più accurata del pianeta. “Ci sono rocce potenzialmente più vecchie nella regione del ‘South Séítah’ davanti a noi. Quindi, avere questo campione può aiutarci a ricostruire l’intera linea temporale di Jezero”. La Nasa spera che Perseverance la aiuti a rilevare delle prove di vita extraterrestre sul pianeta. Il cratere Jezero un tempo era inondato dall’acqua ed era la posizione di un antico fiume, credono gli scienziati.

Anche la geologia del cratere è di vitale importanza. Le rocce sedimentarie come l’arenaria e il calcare hanno maggiori possibilità di preservare le biofirme rispetto alle rocce ignee formate dai vulcani. La Nasa intende raccogliere circa 35 campioni che alla fine torneranno sulla Terra tramite altri veicoli.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano