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Tante novità sul fronte vaccini nel corso delle ultime settimane. A tener banco in questi giorni sono le discussioni circa una possibile terza dose del vaccino Pfizer in autunno, al fine di proteggere l’immunizzazione contro il Covid e contro le sue nuove varianti. Novità inoltre ci sono anche per il mix del siero statunitense con quello di AstraZeneca.

 

Pfizer, il mix con AstraZeneca e il dibattito sulla terza dose

La terza dose di Pfizer rappresenta una realtà già in molte nazioni. Stati come Israele, Regno Unito, Francia, Germania e ultimo in ordine di tempo USA, hanno previsto un’ulteriore fase di immunizzazione per i cittadini a partire dal prossimo autunno.

Riceveranno la terza dose di Pfizer, almeno stante le cose, soltanto gli anziani e coloro che sono afflitti da patologie pregresse. La terza somministrazione del siero anti Covid si reputa necessaria per la protezione contro la variante Delta, molto diffusa in Europa e più infettiva rispetto alla precedenti varianti del virus.

Se la terza dose rappresenta oramai uno scenario plausibile per Pfizer, una certezza è la mancanza di effetti collaterali gravi per il farmaco americano. Anche in Italia si è adottata la strada della vaccinazione eterologa: coloro che hanno avuto una prima dose con il siero di AstraZeneca ora possono effettuare il richiamo con Pfizer. Nel nostro paese è caduto da pochi giorni anche il vincolo di AstraZeneca per gli over 60.

A differenza di AstraZeneca, con Pfizer non sono segnalati effetti collaterali gravi. Mancano anche episodi di trombosi, molto rari con il vaccino inglese ma talvolta fatali. E’ stato dimostrato inoltre che con la vaccinazione eterologa è prevista una copertura maggiore contro il virus.

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