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Cartelle Esattoriali: come dire addio a questo incubo fiscale

Scopriamo come mettere fine all’incubo fiscale delle Cartelle Esattoriali. Essere in debito con il Fisco sarà un solo un brutto ricordo. Certo, bisogna pazientare fino al 31 ottobre 2021 e rispondere ad alcune requisiti, ma nulla di così trascendentale e fuori dal comune. Ecco tutti i dettagli per mettere fine una volta per tutte alla persecuzione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione e dire addio alle Cartelle Esattoriali.

 

Il modo per dire addio alle Cartelle Esattoriali esiste

Potete dire addio alle Cartelle Esattoriali! È stata proprio la Gazzetta Ufficiale ad averne pubblicato qualche giorno fa le modalità. Se non ci credete, leggete questo articolo e scoprirete le regole per accedere al “paese dei balocchi” per chi non è in regola con l’Erario.

Sono due gli elementi necessari, varati nel Decreto Sostegni, affinché i debiti con lo Stato possano essere cancellati definitivamente il 31 ottobre 2021:

  1. le Cartelle Esattoriali non devono superare un importo pari a 5.000 euro. Occorre precisare che una di queste notifiche potrebbe contenere più ruoli e quindi l’importo totale dovrebbe essere diviso così da identificare quelli che potrebbero essere presi singolarmente e rientrare nello stralcio;
  2. sia le persone fisiche che le imprese
    devono aver dichiarato nell’anno di imposta 2019 un reddito pari o inferiore a 30.000 euro. Ciò vuol dire che chi ha superato quella cifra automaticamente sarà escluso dal provvedimento che prevede lo stralcio delle Cartelle Esattoriali sopra menzionate.

 

Quali sono i ruoli esclusi dallo stralcio

Ovviamente i conteggi che definiscono compatibili allo stralcio determinate Cartelle Esattoriali escludono gli interessi di mora e l’aggio di riscossione. Come indicato in modo chiaro in un articolo di investireoggi.it, non sono compresi nello stralcio i seguenti ruoli:

  • le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione europea“;
  • le Cartelle Esattoriali con “i debiti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei Conti“;
  • le multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna“;
  • le risorse proprie tradizionali dell’Unione europea (ad esempio i dazi doganali applicati alle importazioni provenienti extra UE)“;
  • l’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione“.

Vi ricordiamo inoltre che, in merito ai provvedimenti recenti di rateizzazione, sono stati annunciati tempi duri per chi salta le rate delle Cartelle Esattoriali. Quindi, sempre massima precisione, pena l’esclusione da qualsiasi privilegio approvato come quello dello stralcio.

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini