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Variante Delta: una terza dose di vaccino potrebbe davvero essere necessaria ?

A circa un anno e mezzo dallo scoppio di questa pandemia che ha in poco tempo letteralmente fermato il mondo, sta ora emergendo un grosso dilemma scientifico, si tratta della possibilità di somministrazione di una terza dose di vaccino, dal momento che la variante Delta sta colpendo tantissimi pazienti e sta pian piano diventando la predominante in tutto il pianeta.

Le aziende del farmaco Pfizer e BioNtech si sono espresse chiedendo le autorizzazioni di sperimentare una terza dose di vaccino per cercare di bloccare l’avanzata di questa variante, una terza dose si rende normalmente necessaria quando la memoria immunologica decade a tal punto che non è più garantita una protezione adeguata (richiamo), o quando, l’agente patogeno bersaglio muta e sfocia in una variante più aggressiva di quelle già in circolo, non venendo riconosciuta dai vaccini presenti fino ad oggi.

 

Pfizer e BioNtech iniziano a muoversi

Le due aziende dunque hanno iniziato le manovre per ottenere la possibilità di sperimentare una terza dose viste le continue avanzate della variante Delta e dal momento che la protezione inizia a calare dopo circa 6 mesi dalla somministrazione della seconda dose, sebbene rimanga alta la prevenzione di esiti gravi.

Una politica che in Israele sembrerebbe abbiano preso seriamente in considerazione, dal momento che la variante Delta è la prima responsabile del 90% dei nuovi casi con, circa il 56% di nuovi positivi tra persone già vaccinate con prima e seconda dose, ecco dunque perchè le autorità israeliane hanno già provveduto alla somministrazione di una terza dose Pfizer nei soggetti immunocompromessi.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve