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Chernobyl: il rischio di un secondo disastro nucleare è alto

A quanto si apprende, dopo 35 anni, il rischio che a Chernobyl avvenga un secondo disastro nucleare è molto alto. Si tratta di uno degli eventi catastrofici prodotti dall’uomo più grande della storia. Non fa certo dormire sonni tranquilli sapere che potrebbe ripetersi con conseguenza spaventose. Ecco cosa sta succedendo nella centrale di Chernobyl in questi giorni e perché gli scienziati ucraini sono così preoccupati. La cosa più triste è che trovare una soluzione non è facile.

 

Chernobyl: in una stanza sotterranea sta succedendo qualcosa di preoccupante

È  una stanza sotterranea della centrale nucleare di Chernobyl a preoccupare gli scienziati che denunciano la possibilità, nemmeno troppo remota, che il disastro nucleare possa ripetersi.

Un picco del numero di neutroni sta interessando la camera numero 305/2. Questi, se non dovessero estinguersi da soli, potrebbero richiedere un intervento risolutivo che non sarebbe facile. In questa stanza della centrale di Chernobyl le radiazioni non permettono alcun avvicinamento umano per poter installare ciò che monitorerebbe l’avanzare di questi neutroni.

In più i detriti nucleari

presenti nella centrale di Chernobyl sono stati coperti da cemento per ridurre le radiazione emanate. Questo rende quindi impossibile anche l’utilizzo di nitrato di gadolinio direttamente. Occorre quindi, come menziona FocusTech, “sviluppare un robot in grado di resistere alle radiazioni intense abbastanza a lungo da praticare fori negli FCM e inserire cilindri di boro, che funzionerebbero come barre di controllo e in grado di assorbire i neutroni. Nel frattempo si intende intensificare il monitoraggio di altre due aree che possono diventare critiche“.

 

Il peggior disastro della storia

Quello del 1986 è il peggior disastro nucleare della storia. Il numero dei morti alle conseguenze delle radiazioni fu altissimo e il costo dei danni, compreso il progetto per mettere in “sicurezza” la centrale di Chernobyl, è spropositato.

Trovarci oggi ancora con la paura che questo si possa ripetere è alquanto preoccupante. Certo che il numero delle vittime non sarà lo stesso, ma i danni a lungo termine ne provocherebbero il doppio se non il triplo.

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini