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WhatsApp potrebbe presto bannarvi, ecco i motivi

WhatsApp ha recentemente aggiornato i termini di servizio relativi alle possibili cause di ban dalla nota piattaforma di messaggistica istantanea. Si tratta di motivazioni relativamente gravi, ma è bene conoscerle tutte.

I nuovi termini di servizio relativi alle cause di ban sono già attive per tutti, in ogni caso, WhatsApp fornirà agli utenti accusati di aver violato i suoi termini di servizio commerciali la descrizione accurata e la motivazione del ban dalla piattaforma. Scopriamo insieme tutti i motivo per cui la piattaforma potrebbe bannarci.

 

WhatsApp: ecco i motivi per cui potrebbe bannarci

Saranno bannati tutti i profili che violeranno la policy commerciale in merito a materiale per adulti, la policy commerciale in merito a prodotti alcolici, la policy commerciale in merito ad animali, la policy commerciale in merito a parti del corpo e fluidi corporei. E ancora, la policy commerciale in merito a piattaforme di dating, la policy commerciale in merito a servizi e contenuti digitali che implicano un abbonamento.

Non finiscono qui, anzi, saranno anche allontanati gli utenti che non seguiranno le linee guida che riguardano la policy commerciale in merito ad attività di scommesse con denaro reale, la policy commerciale in merito a prodotti biomedicali, la policy commerciale in merito a prodotti illegali, la policy commerciale in merito a beni commercializzati con lo scopo di truffa, la policy commerciale in merito a denaro reale, virtuale o criptomoneta.

Ultime ma sicuramente non meno importanti, le policy commerciale in merito a materiale non sicuro, la policy commerciale in merito a materiale contraffatto o che viola le leggi del diritto d’autore, la policy commerciale in merito a prodotti con tabacco, la policy commerciale in merito a servizi che incoraggiano l’accesso a contenuti digitali illegali, la policy commerciale in merito a prescrizioni di medicinali o droghe, la policy commerciale in merito a prodotti come armi, munizioni ed esplosivi ed infine la policy commerciale in merito a contenuti offensivi.

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Pubblicato da
Veronica Boschi