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IPTV: conto in banca azzerato dopo le multe, e non è finita qui

Utilizzare i servizi IPTV per accedere illegalmente alle trasmissioni sportive ed al Cinema sembra essere diventata la moda dell’Era Covid. Il cosiddetto pezzotto è attuato da milioni di italiani costretti a casa o comunque appassionati di eventi in diretta. Nessuno vuole pagare il prezzo piano ma il conto è salato per chi sceglie la via dell’illegalità. Tanto per cominciare le multe possono farsi fuori portata per ammende che sfiorano i 25.000 Euro oltre tutta una serie di altri guai penali. Ecco cosa potrebbe succedere dopo il recente blitz della Polizia Postale.

 

IPTV: se ti beccano sei fritto, si inizia con le multe insostenibili

Risulta comodo avere Netflix, Sky, Now TV, Infinity, Disney+, Amazon Prime Video, TIM Vision e molto altro al costo di un paio di caffè al mese. Il risparmio del pezzotto è garantito ma non è garantita l’immunità da tutta una serie di importanti risvolti negativi che si palesano con multe e carcere per chi viene beccato ad utilizzare i servizi illegali

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Tracciando gli IP i nuclei della Guardia di Finanza e della Polizia Postale possono risalire alla vostra identità portando alla luce gli illeciti. Molti usano strumenti sofisticati per oscurare gli indirizzi ma non sono sinonimi di assoluta immunità nei confronti dei controlli IPTV.

Luigi De Siervo, AD della Lega Serie A ha così commentato la vicenda a seguito delle ultime fruttuose operazioni:

“L’obiettivo finale che ci siamo posti è l’azzeramento delle trasmissioni illecite, a tutela del nostro prodotto, dei licenziatari e del consumatore che si abbona ai servizi pay perché’ l’industria del calcio non può tollerare questo sottobosco malavitoso che drena risorse al sistema. I recenti provvedimenti emessi da diversi Tribunali, in particolare quello di Milano, ci confermano che stiamo agendo nella giusta direzione e grazie alla stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine abbiamo raggiunto risultati che nessun’altra Lega di calcio in Europa è riuscita ad ottenere negli ultimi mesi”.

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Pubblicato da
Anna Sorgona