E se la prevenzione definitiva per il Covid-19 fosse tutta contenuta in una piccola compressa? Si potrebbe dire addio agli aghi, alle prenotazioni del proprio turno, alle seconde dosi. Si avrebbe la soluzione a portata di mano, semplicemente andando a ritirare la propria dose in farmacia e assumendola per via orale.

Sembra una soluzione futuristica, ma in realtà sono già diverse le case farmaceutiche che stanno lavorando a questo progetto. L’idea permetterebbe di accorciare i tempi della campagna vaccinale di molto, rendendo disponibile la pillola su larga scala. E non si deve necessariamente pensare all’impiego che se ne farebbe ad esempio in Italia, o nei Paesi che hanno già a disposizione numerose dosi. Piuttosto, si dovrebbe pensare a che rivoluzione sarebbe per tutte quelle nazioni che non hanno neppure iniziato a vaccinare, per mancanza di risorse con cui pagare il siero.

Il vaccino in pillola sarebbe inoltre più semplice da trasportare, non richiederebbe particolari accortezze e non necessiterebbe di temperature proibitive, consentendo di recapitarla anche con mezzi non dotati di frigoriferi potenti.

Vaccino in pillole, la soluzione potrebbe arrivare presto da queste due case farmaceutiche

Entro la fine del 2021 potrebbe partire la fase sperimentale di queste pillole anti-Covid ad opera dell’azienda Oramed, israelo-americana, e Premas-Biotech, indiana.

Dagli studi preclinici è emerso che il vaccino così somministrato risulta efficace già dopo una sola dose. In aggiunta, il candidato vaccino potrebbe essere anche più aggressivo contro le varianti del Covid, dal momento che non va a colpire soltanto la proteina spike ma ben 3 proteine virali contemporaneamente.

Già a giugno di quest’anno potrebbero avviarsi gli studi sui volontari, ma il tempo per l’approvazione sarà un po’ più lungo e richiederà almeno un anno. Come avvenuto, d’altra parte, anche per i vaccini attualmente in uso.

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