Fisco

Avere un conto corrente cointestato con il coniuge, il compagno o la compagna di questi tempi pare essere molto pericoloso. Molti ricordano il famoso detto “tra moglie e marito non mettere il dito”, ma se arriva il Fisco è ancora peggio. Tutti coloro che hanno un conto corrente cointestato dovrebbero prendersi qualche minuto per leggere questo articolo.

Attenzione però perché sapere cosa il Fisco può fare non sarà piacevole, ma almeno si potrà decidere come agire. Ecco tutti i dettagli che preoccupano molti contribuenti.

 

Attenti al Fisco! Il lupo cattivo dei conti correnti cointestati

La nota canzone di Lucio Dalla si potrebbe modificare in “Attenti al Fisco!” che sta diventando un vero lupo per i conti correnti cointestati. Ovviamente tutti i contribuenti che sono in regola con i versamenti non hanno nulla da preoccuparsi, o quasi. Anche perché l’errore di valutazione è sempre dietro l’angolo.

Chi si deve preoccupare principalmente però sono coloro che hanno un debito con il Fisco o se l’Ente sta procedendo per un sospetto caso di evasione fiscale. Infatti secondo la Corte di Cassazione in queste situazioni viene meno l’obbligo di inviare richieste o avvisi particolari al contribuente.

In pratica il Fisco può procedere con dei controlli a tappeto anche sul conto del coniuge cointestato con il contribuente sospettato di evasione. Sarà poi quest’ultimo a dover giustificare i movimenti presi in esame.

 

I problemi non finiscono qui

Non è tutto. Infatti il Fisco può permettersi di avviare verifiche sul conto corrente del coniuge anche se non fosse cointestato con il sospettato di evasione. Addirittura anche in caso di separazione dei beni. Questo per scongiurare che possibile denaro “nero” possa essere stato depositato lì, su quel conto.

Così lo spiega il Giornale in modo chiaro in un suo articolo menzionando un episodio da poco oggetto dei controlli del Fisco:

Il sospetto che quel denaro possa costituire reddito in nero e segnalare un’evasione fiscale autorizza l’Agenzia delle Entrate ad effettuare le doverose verifiche. Proprio di recente la Corte si è trovata ad esaminare il caso di versamenti ingiustificati da parte di un coniuge, piccolo imprenditore, sul conto della moglie. A nulla era valsa la giustificazione del regime di separazione dei beni: per gli Ermellini questo aspetto non è sufficiente ad impedire di creare eventuali legami, in caso di sospetti, tra le attività di uno ed il conto dell’altro coniuge“.

Avevamo ragione noi di Tecnoandroid a dire che è iniziata la guerra del Fisco al contante e ora nel mirino ci sono i conti correnti cointestati.

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