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Virus Tax: ecco chi pagherà il prezzo del Coronavirus

È passato poco più di un anno da quando il mondo aveva capito che il Covid-19 non era solo un problema della lontana Cina. Ad oggi questa pandemia ha ucciso più di 3 milioni di persone tra giovani, adulti e anziani. Ogni nazione ha dovuto affrontare questa emergenza sanitaria mettendo in campo provvedimenti economici per ridurre i morti sia causati dal virus che da un’economia in picchiata. Molti si domandano chi pagherà il prezzo del Coronavirus e la risposta che si sta diffondendo prende il nome di Virus Tax.

In pratica da recuperare sarebbero i soldi finora spesi per la sanità, i lavoratori in cassa integrazione e le aziende in crisi. E non è ancora finita perché con il Decreto Sostegni e la tanto attesa Pace Fiscale, altri 600 milioni di euro usciranno dalle casse dello Stato. Tutti i contribuenti quindi sono preoccupati che l’ipotesi di una Virus Tax diventi realtà. Ecco la verità sulla tanto odiata patrimoniale. I conti correnti degli italiani sono davvero a rischio?

 

Virus Tax: una serie di provvedimenti per recuperare terreno economico

Che cos’è la tanto temuta Virus Tax? Altro non è che una serie di provvedimenti volti a recuperare terreno economico che si è perso a causa delle tante spese causate dal Coronavirus.

Non solo si era pensato ad un aumento dell’Iva, ma anche anche ad una particolare patrimoniale. Insomma un prelievo forzato dai conti correnti di chi ha un reddito medio-alto. Ecco cosa sarebbe la Virus Tax.

Ad ogni modo questo pericolo è stato scongiurato con l’arrivo del nuovo Governo Draghi impegnato con il Decreto Sostegni. Si può quindi stare tranquilli per ora e godersi il maxi condono fiscale. Ovvero la cancellazione delle cartelle esattoriali in programma con la Pace Fiscale.

In altre parole tutti i contribuenti possono dormire sonni tranquilli. Almeno per ora. I conti correnti un verranno toccati dalla Virus Tax. Pericolo per ora allontanato. A diversi sarà venuta in menti l’eurotassa del 1998 quando Romano Prodi mise mano nelle tasche dei contribuenti.

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini