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Negli scorsi mesi Apple ha rivoluzionato la propria politica sulla privacy che ha colpito un po’ tutti gli sviluppatori, soprattutto Facebook e Google. Ovviamente questi due nomi sono quelli che hanno fatto più rumore di tutti, ma ci sono anche piccoli sviluppatori e addirittura paesi che hanno dovuto cambiare delle cose. Tra questi non c’è la Russia che è riuscita ad avere la meglio sul colosso statunitense.

In sostanza, i nuovi dispositivi Apple venduti in Russia, quindi non solo gli iPhone, saranno venduti con a bordo un ecosistema di applicazioni sviluppate interamente nel paese in questione. Il motivo riguarda una legge approvata nel 2019 che prevede che i dispositivi tecnologici venduti nel paese devono avere app del genere.

 

Apple e la nuova eccezione

Ovviamente si tratta di un’eccezione visto che Apple non consente la vendita di dispositivi con app preinstallate che non siano sviluppati da loro stessi. Il governo russo è riuscito a piegare le regole della compagnia a proprio piacere ottenendo quello che voleva. Questo mette in luce quindi le debolezze del marchio in tal senso e altri paesi potrebbero prendere tutto questo come esempio.

Che senso ha creare nuove regole se poi alla voce grossa di un paese le proprie regole vengono abbandonate? Ovviamente il sistema politico della Russia, per quanto in molti ci vedono stranamente un’utopia, è molto diverso da quello dei paesi occidentali come il nostro. Ci sono altri paesi che invece potrebbero seguire l’esempio, come la Cina, e convincere Apple a lasciare aperto qualche spiraglio da cui prendere informazioni e altro ancora.

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