L’emergenza Coronavirus purtroppo continua a correre e l’Italia, visto l’andamento della curva dei contagi, ha dovuto ricorrere a misure restrittive decisamente più serrate, onde evitare una congestione ospedaliera con possibili effetti devastanti sul sistema sanitario e sulla nazione stessa.

Ovviamente tutto ciò ha messo in primo piano l’importanza di un piano vaccinale efficace e celere, in modo da portare all’immunizzazione di tutto il popolo per formazione della tanto discussa immunità di gregge, passo importante per poter sconfiggere il virus.

La campagna nel 2021 era iniziata con Pfizer-BioNTech e Moderna a condurre la battaglia, seguite poi da AstraZeneca, la quale però, ha avuto la sfortuna di finire al centro di una bufera mediatica a causa di due lotti di vaccino che sono stati accostati a fenomeni tromboembolici, le cui cause però, non sono ancora al momento state accertate e sono quindi accostabili solo da un punto di vista cronologico.

Ciononostante però, per semplici motivi di farmacovigilanza, l’Aifa ha deciso, in via precauzionale di sospendere l’uso del vaccino Astra Zeneca in tutto il paese, in attesa che studi scientifici dimostrino la semplice correlazione cronologica con i decessi registrati o ne sottolineino altri, per l’appunto ancora da appurare.

Viene dunque spontaneo chiedersi, da parte di coloro che hanno già ricevuto la somministrazione del vaccino AstraZeneca, cosa fare e come comportarsi, in attesa ovviamente del completamento degli studi riguardo i lotti incriminati, cerchiamo di dare risposte.

Gli esperti dicono calma e serenità

In Italia circa un milione di pazienti hanno subito la somministrazione del vaccino AstraZeneca prima che, in via precauzionale, il suo uso venisse bloccato, ora però in molti si domandano cosa fare, le parole degli esperti però sono molto chiare, essi affermano di restare calmi in primis, evitare di assumere farmaci antitrombosi di propria iniziativa e di prestare attenzione ai sintomi che (nell’eventualità) si accusano, informandosi su quelli collaterali previsti e dunque registrando la presenza di sintomi imprevisti.

Il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini ha dichiarato a Otto e Mezzo: “Chi ha fatto la prima dose deve stare tranquillo e sereno, non deve fare nulla di propria iniziativa, se non segnalare eventuali sintomi inattesi al proprio medico, ci vuole fiducia nei dati della ricerca, in un piano vaccinale che c’è ed è funzionale alle dosi che arriveranno. Da qui all’estate dovrebbero arrivare oltre 20 milioni di dosi al mese e Sputnik, il vaccino russo, potrebbe arrivare all’Ema a maggio”.

A ribadire il concetto ci ha pensato anche Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Simit, il quale ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Dovete stare tranquilli ed essere consapevoli che sono state vaccinate milioni di persone e i casi segnalati di reazioni, il cui legame con la vaccinazione è ancora però da dimostrare, sono solo alcune decine.” Ha proseguito poi sottolineando che “I disturbi occorsi poi si sono manifestati a ridosso della dose, per stare tranquilli, è bene fare attenzione se emergono elementi particolari e rilevanti, come per esempio un grande affanno, oppure un dolore al petto, in quei casi conviene chiamare il proprio medico di famiglia”.

Ecco dunque le parole degli esperti, che sottolineano come al momento, non ci sia alcun legame dimostrabile e dimostrato tra i decessi registrati e il vaccino AstraZeneca, invitando chi ha ricevuto il vaccino a stare calmo e a non perdere il controllo credendo alla prima fake news che capita.

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