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Covid, esperti dell’OMS scoprono che a Wuhan già nel 2019 c’erano 12 ceppi diversi

A quasi un anno dal preoccupante outbreak della pandemia da Sars-CoV-2, gli esperti dell’OMS stanno riferendo al mondo informazioni preziose circa il luogo e le circostanze in cui tutto questo è iniziato.

Mandati in missione in Cina, missione che per inciso si è conclusa qualche giorno fa, gli scienziati sono stati incaricati di redigere una serie di report che potessero rispondere alle domande più importanti e pregnanti che gli studiosi e i cittadini del mondo si pongono da un anno a questa parte: come ha avuto origine la pandemia? Come si è diffuso il contagio da Covid?

E i risultati di queste ricerche sono in fase di redazione organica, assumendo contorni agghiaccianti e sinistri quanto più si pensa alle conseguenze nefaste che la pandemia ha avuto successivamente.

Tra cui il fatto che già a dicembre del 2019, nella sola Wuhan, circolassero ben 12 ceppi differenti di Sars-CoV-2.

Covid, a Wuhan 12 ceppi diversi già a dicembre 2019

Cos’ha di speciale una simile scoperta? Anzitutto, fornisce un’importante informazione per comprendere il successivo dilagare dell’epidemia: la compresenza di 12 ceppi diversi

dello stesso Coronavirus lascia intendere che il virus aveva avuto a disposizione già molto tempo per mutare in maniera così consistente, e affinché queste varianti si consolidassero nella popolazione.

Questo fa comprendere quanto il virus circolasse già da diversi mesi, e giustifica la dichiarazione del paziente zero che affermava di non aver mai viaggiato nei mesi precedenti all’infezione da Covid.

Il dato che indicava 174 casi di coronavirus a Wuhan, nel dicembre 2019, può quindi essere assolutamente errato: alle spalle delle autorità e dei controlli, il virus stava già colpendo forse migliaia di persone inconsapevolmente. Un fenomeno già così vasto da non poter essere individuato né controllato adeguatamente.

Gli esperti potrebbero tornare a Wuhan nei prossimi mesi per cercare le risposte a questo e innumerevoli altri quesiti, e si spera di trovarne alcune nella banca dati dei donatori di sangue della città.

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Pubblicato da
Monica Palmisano