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TikTok, perché il social network chiede: “Qual è la tua data di nascita?”

Qual è la tua data di nascita?“. È questa la nuova domanda che TikTok sta facendo a tutti gli utenti che accedono all’app del social network più discusso. Il motivo? Pare nasca in risposta a un provvedimento del Garante della Privacy italiano emesso in questi giorni.

 

TikTok e la nuova richiesta sull’età

Forse saranno in molti gli utenti che da martedì 9 febbraio aprendo l’app di TikTok hanno detto “finalmente”! Sì perché in questi giorni il famoso social network sta richiedendo a tutti gli utenti l’età. Non è affare di stato sapere che bisogna avere almeno 13 anni per accedervi, ma non è neanche sorprendente il fatto che molti sono gli iscritti che dichiarano il falso.

Purtroppo è su tutte le cronache il triste episodio della bambina di Palermo che per emulare un gioco molto pericoloso in voga tra i giovani ha perso la vita. Dopo questo episodio infatti il Garante della Privacy italiano si è attivato per portare a termine un procedimento già avviato diverso tempo fa. Anche se non sembra essere imputabile a TikTok il triste epilogo di Antonella Sicomero, l’obbiettivo è trovare un metodo per proteggere i più piccoli da contenuti potenzialmente pericolosi

per la loro età. Nondimeno evitare l’iscrizione di chi non ha raggiunto il limite di età stabilito.

La prima soluzione messa in campo da TikTok proprio in questi giorni è chiedere nuovamente l’età a tutti gli iscritti. Una scelta tampone che risolve in parte il problema. Tuttavia non certifica la veridicità di quanto dichiarato se non solo attraverso l’elaborazione di alcuni dati. Il social network sta lavorando ad un sistema che metta a confronto l’età dichiarata con i dati dell’utente. Ad esempio quanti anni hanno i principali amici, i contenuti postati e la fisionomia dell’utente che posta video e foto di sé stesso.

Inoltre il Garante della Privacy sta cercando di sensibilizzare i genitori a essere più attenti e presenti nell’interazione dei figli all’interno di TikTok e più generalmente del mondo social. Infine alcuni hanno anche ipotizzato uno SPID per i minori da utilizzare per iscriversi ai social network.

 

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini