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Diesel: sempre al primo posto nella scelta di chi acquista un’auto

L’Unione Europea e l’Italia stanno puntando molto sulla diffusione del nuovo motore ad emissioni zero. Nonostante incentivi ed eco bonus molti scelgono ancora le auto diesel. Sono diversi i motivi per cui il gasolio rimane ancora al primo posto negli acquisti.

La Cina cala gli incentivi sull’elettrico e il diesel mantiene il primato nelle vendite auto

Sta facendo molto discutere la scelta della Cina di abbassare gli incentivi sull’acquisto delle auto elettriche e i motivi sono molto chiari. Sebbene potrebbe sembrare una scelta a favore del diesel, l’intenzione per il colosso asiatico è quella di proteggere il mercato locale.

Resta comunque il fatto che il diesel ad oggi rimane al primo posto tra le scelte di acquisto di un’automobile. Ecco le criticità dell’elettrico che spingono a scegliere le vetture a gasolio:

  1. Le stazioni di rifornimento sono ancora poco diffuse e in certi paesi d’Italia non esistono per niente. Al contrario chi ha un’auto diesel ha solo l’imbarazzo della scelta.
  2. I tempi di rifornimento per le auto elettriche sono molto più lunghi rispetto a quelli del diesel. È vero che Tesla ha avviato l’installazione delle sue colonnine di ricarica Supercharger, ma il processo terminerà nel 2022 e non si sa quando saranno compatibili anche con le auto di altre case costruttrici.
  3. Il prezzo delle auto elettriche, se confrontato con quello delle diesel di uno stesso segmento, è sempre più alto. Senza contare i costi di gestione e quelli di rifornimento. Vince sempre il motore a gasolio.
  4. L’autonomia di un’auto elettrica ad oggi non è ancora paragonabile a quella di un veicolo diesel. Infatti sono ancora pochi i chilometri percorribili con una ricarica.

In sostanza questi motivi sono importanti e spingono molti a scegliere l’acquisto di un’auto diesel rispetto ad una elettrica. Chissà se gli incentivi in programma per questo nuovo anno invertiranno il trend portando sul podio al primo posto l’elettrico. Sicuramente ne gioverebbe l’ambiente, forse.

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini