Speciale Covid

Coronavirus: il vaccino e le sue mutazioni

E’ chiaro a tutti, ormai, che non potremmo tornare alla normalità finché non verrà messo a disposizione un vaccino efficace e sicuro per contrastare la diffusione del Covid-19. Non sappiamo bene quanto tempo ci vorrà ma, ad oggi, si respira un certo scetticismo secondo cui anche quest’ultimo sarà inutile. Ma quanto risulta essere concreta questa affermazione? Scopriamolo di seguito.

Covid-19: ecco cosa c’è da sapere sul vaccino

I vaccini, sviluppati da piccole subunità virali, vengono iniettati nel corpo cosi da generare una risposta immunitaria, memorizzata successivamente nella memoria del sistema immunitario. Quelli che oggi si trovano in fase di sperimentazione avanzata, sono stati sviluppati sulla base di sequenze genetiche virali, individuate nei pazienti infetti. L’obiettivo dei vaccini, di fatto, sono le cosiddette regioni stabili del virus, ovvero quelle soggette ad una mutazione minore.

Lo studio sulle sequenze genetiche del Covid-19 ha rilevato che il virus è caratterizzato da un tasso molto basso di mutazione. Si parla infatti di circa 12.000 variazioni ma, la quasi totalità di queste, presenta differenze irrilevanti oppure evolvono in forme instabili ed incapaci di diffondersi.

Una delle mutazioni maggiormente rilevata, che rientra anche fra le più stabili, è la D614G. Quest’ultima, dunque, è in fase di analisi per lo sviluppo dei vaccini (Dearlove et al., 2020); i dati, però, mostrano che tale mutazione non altera la risposta immunitaria indotta dal vaccino.

Essere ottimisti è quindi possibile. Ad oggi, infatti, ogni singolo vaccino tra quelli attualmente in sperimentazione, potrebbe offrire una copertura quasi totale per le varie forme di Covid-19 attualmente in circolazione

Condividi
Pubblicato da
Alessandro Caperchio