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Auto elettriche: le batterie del futuro saranno mattoni, ecco i dettagli

Le auto elettriche sono certamente una delle grandi sorprese che il mercato delle automobili ha offerto negli ultimi anni, esse infatti a piccoli passi hanno pian piano saputo conquistare una buona fetta del mercato grazie alla loro efficienza accostata ad affidabilità.

Ovviamente in quanto basate su una tecnologia relativamente giovane, soffrono ancora di alcuni hotspot progettuali da risolvere, tra cui l’importante nodo batterie, infatti le varie case produttrici puntano alla progettazione di celle energetiche sempre più capienti e performanti con curve di ricarica efficienti.

Dall’America sta arrivando una novità che lascerà tutti senza parole, stiamo parlando di possibili nuove batterie ottenute dai mattoni da costruzione, vediamo i dettagli.

Mattoni da costruzione come batterie ?

Un team di ricercatori statunitensi della Washington University di St. Louis, ha recentemente fatto una scoperta che potrebbe radicalmente rivoluzionare il mondo delle auto elettriche, in particolare il team con guida Hongmin Wang, è riuscito a convertire i mattoni rossi in accumulatori di energia elettrica.

Tale studio parte da un presupposto fondamentale, i laterizzi che noi tutti conosciamo hanno quel classico colore rosso a causa degli ossidi di ferro presenti al suo interno, i ricercatori hanno quindi pensato di trattare questi mattoni con un polimero metallico conduttivo chiamato PEDOT, il quale conferisce loro la possibilità di attrarre cariche elettriche e di conservarle al loro interno.

Si tratta sostanzialmente di una ricerca che, nonostante sia iniziata da ben 4 anni, si trova ancora nelle sue fasi iniziali, essa infatti deve procedere prima di tutto all’eliminazione dei limiti di capacità di queste particolari batterie, per poi procedere ad un perfezionamento, dal momento che di base abbiamo una grandissima resistenza ai cicli di ricarica che conferisce loro una vita pressoché infinita rispetto alle comuni batterie agli ioni di Litio.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve