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Amazon: revocate partnership per consegna con oltre 1200 licenziamenti

Amazon si è ormai consolidata come l’azienda e-commerce più importante e usata al mondo. Sono milioni e milioni gli articoli spediti ogni anno agli acquirenti, e una tale mole di merce necessita un sistema logistico di consegna all’avanguardia. Grazie a decine e decine di collaborazioni esterne Amazon riesce a garantire la spedizione in tempi rapidissimi dei propri prodotti, eppure alcune di queste aziende rischiano grosso, soprattutto negli Stati Uniti.

 

Revocati accordi con sette partner

Già a febbraio Amazon aveva chiuso una serie di contratti di partnership con alcuni corrieri e questo aveva portato al licenziamento di circa 2000 persone. In questo periodo sta avvenendo la stessa situazione. L’azienda ha chiuso i contratti con ben sette fornitori di servizi di consegne, e come conseguenza si ha avuto il licenziamento di oltre 1200 autisti. Gli stati più colpiti, come si diceva in precedenza, sono Wisconsin, Pennsylvania, Connecticut, New York e Massachusetts. Le aziende facenti parte del programma di DSP (delivery service partner), saranno costrette al licenziamento del proprio personale e alla chiusura di alcune sedi.

Tuttavia, il colosso dell’e-commerce sta collaborando direttamente con le persone coinvolte in questa operazione per garantire loro nuove opportunità lavorative con altre aziende del settore. Questa mossa cerca in tutti i modi di garantire i diritti dei lavoratori, cercando principalmente di non far perdere lo stipendio a centinaia di famiglie.

 

I programmi di partnership per le consegne

In realtà Amazon sta incentivando questo tipo di accordi. Si stima che basta un investimento di circa 10.000$ per avviare la propria attività. Mentre i guadagni stimati sono di 300.000$ annui con una flotta che va dai 20 ai 40 furgoni. Una proposta decisamente vantaggiosa, ma che presenta dei rischi molto forti. Infatti, Amazon non esita a chiudere i rapporti con quelle aziende che non mantengono un livello consono, rischiando di portare al fallimento di queste aziende del settore, che puntano quasi esclusivamente su queste partnership.

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Pubblicato da
Filippo Ferrante