La rottamazione delle cartelle fa gridare ad un nuovo scandalo mediatico che vede scontrarsi gli italiani in regola con i pagamenti con coloro che hanno volutamente evaso il Fisco e le misure debitorie a carico. Pare non ci sia niente da fare in quanto una nuova disputa giuridica ha avuto come risultato finale l’annullamento dei debiti per le cartelle attive tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2010
(capitale, sanzioni e interessi).La soglia stabilita è quella precedentemente indicata per singola azione debitoria ma non è detto che non possa rientrare anche una cartelle di importo superiore. Una valutazione che resta valida se si considerano singole cartelle debitorie di importo inferiore per le quali si potrebbe ottenere un annullamento totale.
La reazione del pubblico è stata importante mentre non si è fatto mancare nemmeno l’intervento del Premier Giuseppe Conte che in un suo recente intervento stampa su “Il fatto Quotidiano” ha sancito che:
“Ciò crea un precedente per eventuali future problematiche legate alla gestione dei capitali. Soprassedere sulla questione debiti consente l’incentivazione del reato. Tutto ciò attua un ammanco dei capitali dello Stato ed un precedente importante nella gestione della Pubblica Amministrazione”.