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Originariamente chiamato Musical.ly, TikTok è un social network cinese lanciato nel settembre del 2016. Attraverso l’applicazione, gli utenti possono realizzare dei clip musicali che vanno dai 15 ai 60 secondi ed eventualmente cambiare la velocità di riproduzione, utilizzare dei filtri e degli effetti particolari ai video realizzati. Con l’arrivo del Covid-19 e la quarantena forzata, l’app ha acquisito un elevato numero di nuovi iscritti. Da giorni però TikTok è entrata in contrasto con un altro colosso mondiale: YouTube. La prima elencata è stata bombardata di recensioni negative, accompagnate dal crollo repentino di stelle su Google Play Store per Android. Ma cosa sta succedendo esattamente?

TikTok: a cosa sta andando incontro l’app dei clip musicali?

Attualmente sono sorte due versioni sulla vicenda: gli unici punti fermi sarebbero l’origine (in India) e la sua diffusione a livello globale tramite Twitter. Tra i motivi di tale crollo vi è la diffusione su TikTok di contenuti negativi che incitano alla violenza nei confronti delle donne in India, appunto.

L’altra motivazione riguarda una diatriba tra i creatori dei contenuti di entrambe le piattaforme. Lo YouTuber Carry Minnati stando ai fatti, avrebbe pubblicato un video dal titolo “YouTube vs TikTok: The End”. Ciò ha così sollevato una bufera tra lui e gli altri creatori di contenuti di TikTok portando addirittura l’eliminazione del video di Minnati dalla piattaforma con l’accusa di plagio.

Dalla discussione, l’app più “anziana” e forte ha dato vita ad alcuni hashtag da scagliare contro la piattaforma per la creazione di brevi videoclip. Questi sono: #JusticeForCarry e #BanTikTokInIndia.

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