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Mascherine: battuta la FFP3, arriva il modello salva vita al grafene

Diciamocelo pure: trovare le mascherine per combattere il Coronavirus equivale a scoprire l’ubicazione del Santo Graal. Riuscire a reperire i dispositivi di protezione individuale (DPI) contro il virus pandemico non è impresa semplice.

Mentre la confusione su quale sia il modello migliore contro la diffusione degli agenti contaminanti viene meno a fronte del nostro post chiarificatore (vedi link precedente) nasce un supporto evoluto che batte tutti gli altri concorrenti. Diventa essenziale per stare al sicuro durante le nostre uscite di emergenza o nel nostro posto di lavoro. La scoperta è davvero incredibile, come incredibile è il sistema di funzionamento attivo che scopriremo tra poco. Si chiama G- Volt ed è una vera rivoluzione.

 

Mascherine al grafene G- Volt: addio FFP3, il filtro attivo sfrutta un meccanismo davvero ingegnoso

Definire geniale il nuovo progetto della LIGC Applications è quanto meno riduttivo. Trattasi di una risorsa ad uso personale per il filtraggio avanzato delle molecole infette che passano per l’aria. Si usa il grafene

quale disinfettante naturale, il che già di per sé garantisce un alto livello di protezione. A tutto questo si somma poi una componente inedita rappresentata (udite, udite) da un sistema a scarica elettrica capace di bruciare fisicamente le impurità virali garantendo un’immunità senza precedenti nei confronti dell’infezione.

Allo stato attuale, ci sembra doveroso comunicarlo, la produzione è interrotta a causa della mancanza di un adeguato piano strategico di finanziamenti. La burocrazia e la scarsa solidità finanziaria verranno presto meno a fronte di un meccanismo che sicuramente riesce a garantire la nostra sicurezza con dinamiche diametralmente opposte alle attuali soluzioni di mercato che, seppur efficaci, sono quanto meno limitate nel loro utilizzo su lungo periodo.

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Pubblicato da
Domenico