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League of Legends: i professionisti vogliono aggirare il coronavirus

Poco più di un mese fa, uno dei più grandi campionati di eSport del mondo – la League of Legends Pro League (LPL) in Cina – è stato costretto ad arrestarsi a causa dell’epidemia di coronavirus. Comprensibilmente, tutte le partite sono state rinviate e i commentatori inglesi sono tornati alla loro rispettiva nazione di origine. Ed ora come verranno giocate le partite? Bene, oggi l’LPL ha annunciato che le partite del 2020 riprenderanno il 9 marzo, ma verranno disputate esclusivamente online.

La mossa risulta molto azzeccata: mentre la diffusione del coronavirus sembra rallentare in Cina, è comunque meglio prevenire che curare. Il cambio di format sarà però drammatico. L’LPL è uno dei pochi campionati di eSport con più sedi sparse in tutta la Cina. La partecipazione alle partite è di solito elevata, drammaticamente più alta rispetto ai campionati nazionali League of Legends in Nord America (LCS) ed Europa (LEC). Mancheranno purtroppo gli inevitabili cori e applausi che creano un’atmosfera vivace per i giocatori sul palco e per tutti quelli che guardano da casa. Con una configurazione solo online, gli spettatori dovranno accontentarsi dell’audio di gioco e del commento “shoutcast“.

 

League of Legends: il coronavirus non fermerà le partite, ma i fan non potranno godere a pieno dello spettacolo

Secondo la LPL, tutti i giocatori dovranno completare un periodo di quarantena monitorato di 14 giorni e soddisfare “tutti i requisiti sanitari locali” prima di poter partecipare al nuovo format. E per essere sicuri che ogni partita sia corretta, la lega invierà arbitri al quartier generale di ogni squadra. “In questo nuovo format di LPL 2020, sarà la prima volta che un campionato professionistico di League of Legends sarà realizzato online

“, hanno detto gli organizzatori su Twitter. “Probabilmente ci saranno alcune difficoltà tecniche a cui non saremo preparati, ma faremo del nostro meglio per affrontarle in modo tempestivo. Ci aspettiamo di continuare a offrire a tutti il ​​gameplay emozionante e pieno di azione per cui l’LPL è noto“.

Purtroppo, soprattutto per questi eventi così importanti, il coronavirus è davvero una piaga. Due nuovi team si sono uniti alla LPL quest’anno, portando il numero totale di squadre fino a 16. In questa divisione c’è anche una novità importante: è la prima volta che ogni squadra ha l’autorizzazione ad indossare un’uniforme Nike, con tanto di personalizzazione delle maglie stesse, del marchio LPL e sneaker annesse per ogni giocatore.

Per ora, la lega domestica in Corea, la LCK, sta ancora giocando partite all’interno di un’arena. Tuttavia, gli spettatori sono esclusi, il che ha creato un’atmosfera altrettanto sicura ma tiepida per i giocatori e per gli spettatori che guardano online. La LCS e la LEC, nel frattempo, continuano con un pubblico dal vivo.

Si spera, ovviamente, che il coronavirus cessi presto e tutto ritorni alla normalità. Fino a quando ciò non accadrà, Riot Games, lo sviluppatore di League of Legends, ha bisogno di un piano di riserva per il suo torneo annuale Mid-Season Invitational (MSI). La prestigiosa competizione presenta le migliori squadre di tutti i principali continenti, tra cui LPL e LCK. In questo momento, Riot Games non sa cosa fare: potrebbero esserci delle restrizioni su dove sarà effettuato l’evento oppure no.

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Pubblicato da
Christian Savino