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Batterie del futuro: diamanti, grafene ed energia nucleare

Se un giorno potremo parlare veramente di  rivoluzione tecnologica dovremo per forza affrancarci da alcune invenzioni del Novecento che ancora ci portiamo dietro. a parte il già discusso caso dei carburanti fossili, il vero problema del nostro tempo è la dipendenza dalle batterie a ioni di litio. Ma qualcosa intanto si muove, poiché sono molti i progetti allo studio con nuovi materiali e soluzioni alternative tra grafene, diamanti radioattivi, energia nucleare, fisica quantistica.

Partiamo però dai progetti realmente in corso d’opera che potrebbero vedere luce nel prossimo futuro. In prima battuta vi citiamo il grafene, forse il materiale più pronto all’uso. Infatti, una società statunitense chiamata Real Graphene sta lavorando su batterie con celle potenziate da tale materiale per immetterle presto sul mercato. La grande velocità di ricarica, l’autonomia enormemente estesa e la capacità di resistere ai cicli d’uso  molto meglio del litio, mette il grafene in posizione di vantaggio rispetto ad altri progetti.

 

Batterie del futuro: diamanti, grafene ed energia nucleare

All’università di Bristol c’è poi un curioso progetto di batteria che imbriglia la forza nucleare radioattiva in diamanti artificiali. Un accumulatore che potrebbe alimentare uno smartphone per quasi 5.000 anni, come sostiene il capo ricercatore Tom Scott. Lo scienziato ha sviluppato un modello di trasformazione di gas radioattivi in diamanti che convertono la radiazione in energia elettrica come batterie nucleari. Le scorie pericolose per l’ambiente stoccate chissà dove potrebbero avere una seconda vita, mentre si potrebbe superare la tecnologia delle attuali batterie a ioni di Litio.

Dalla Russia arriva la notizia di batterie nucleari in formato tascabile. Infatti un laboratorio di ricerca russo ha sfruttato il decadimento del nichel-63 all’interno della polarità tipica di anodo e catodo. La nuova pila avrebbe la possibilità di estendere la sua vita media e l’autonomia in una singola carica fino a 10 volte degli attuali accumulatori. Per ora si parla di 3.300 milliwatt all’ora per ogni grammo di materiale.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario