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Aggiornamento Waze: ecco le novità che battono Google Maps

Nell’ormai lontano 2008 una start-up Israeliana lancia per la prima volta Waze, un’app di navigazione considerata l’attuale rivale di Google Maps. Nonostante i due servizi si contendono da anni il mercato della navigazione e dei trasporti, in realtà questi ultimi sono entrambi di proprietà di Google che, nel mese di Giugno 2013, ha acquistato Waze per la modica cifra di ben 966 milioni di dollari. Ad oggi, quindi, entrambi i servizi sono gestiti dal colosso della Mountain View, ma quali sono le principali caratteristiche per cui si differenziano?

Prima di addentrarci nelle differenze è importante ribadire che sia Google Maps che Waze sono completamente gratuiti e disponibili du tutte le principali piattaforme digitali. A differenza di Maps, però, Waze opera su una base di CrowdSourcing, ovvero che tutti gli utenti partecipano attivamente all’aggiornamento della mappa, segnalando attraverso l’apposita sezione percorsi alternativi, strade interrotte, traffico e tanto altro ancora. Ciononostante i due servizi si assomigliano per molti aspetti e condividono diverse funzionalità come, ad esempio, la possibilità di segnalare gli Autovelox.

 Di recente, però, Waze ha rilasciato un’aggiornamento importante con cui pare aver superato Google Maps. Scopriamo di seguito i dettagli.

Waze batte Google Maps: ecco le nuove funzionalità introdotte

Negli ultimi anni Google Maps ha ricevuto molteplici aggiornamenti che, di fatto, hanno introdotto delle funzionalità innovative apprezzate dagli utenti di tutto il mondo. Non a caso, infatti, ad oggi Maps rappresenta una delle app più scaricate di sempre con ben 5 miliardi di download su ogni tipo di store.

A quanto pare, però, l’ultimo aggiornamento di Waze ha letteralmente stracciato il colosso della navigazione e dei trasporti. All’interno dell’app, infatti, sono state introdotto alcune funzionalità esclusive richieste per anni da milioni di utenti, tra cui quella relativa al calcolo del pedaggio autostradale ancor prima di partire. 

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Pubblicato da
Alessandro Caperchio