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Laila: il chatbot con cui ci flirtano molti utenti inconsapevoli

Tutte le aziende (o quasi tutte) che garantiscono assistenza h24, 7 giorni su 7, conoscono l’utilizzo dei chatbot, ovvero degli assistenti robotici, delle chat programmate per rispondere automaticamente in base alle necessità del cliente e che sostituiscono la presenza fisica delle persone in carne ed ossa. Sembra che almeno la metà degli utenti che chattano con questi bot, non si rendano affatto conto di non parlare con una persona reale!

Chi è Laila e cosa succede se un utente inizia a flirtare con un bot

Queste intelligente artificiali, non sono altro che algoritmi programmati per rispondere al meglio agli utenti che si rivolgono loro e talvolta possono risultare anche simpatici e molto verosimili. Questo è senza dubbio il caso di Laila, un chatbot sviluppato da una startup campana di nome Mazer, con cui il 60% degli utenti non nota nemmeno la differenza con un reale operatore! Ma le statistiche non finiscono qui: l’80% degli utenti è soddisfatto dall’esito delle chat e il 19% di essi arriva persino a flirtare con lei! Questo significa che quasi un utente su 5 prova un interesse non proprio professionale nei confronti di Laila. Incredibile, vero?

I toni di Laila rimangono sempre molto professionali e mai troppo duri verso i clienti

, motivo per cui forse risulta così difficile rendersi conto di avere a che fare con un bot. Vi riportiamo di seguito un paio di scambi realmente avvenuti tra lei (L) e alcuni utenti (U) particolarmente audaci:

U: Sei fidanzata?

L : Non è un’informazione utile.

U: Sei acida.

Un altro esempio può essere il seguente:

U: Potresti darmi il tuo numero di telefono?

E dopo una serie di numeri aziendali che Laila ha inviato all’utente lui continua:

U: Intendevo il tuo numero personale.

L: Temo di non poterti aiutare.

U: Pazienza.

Ma una delle più divertenti è forse proprio la seguente:

UNon mi serve un orologio, voglio perdere il conto delle ore con te.

L: Bene.

Insomma, Laila è facilmente scambiabile con un reale essere umano dai meno attenti, soprattutto perché può essere programmato per rispondere con GIF ed emoticons, simulando effettivamente delle emozioni. Ma Laila non è una bugiarda, pertanto se le viene chiesto se si tratti di un bot, lei risponderà sempre di sì. Magari quando vi troverete a parlare con un’operatrice intrigante via chat, per sicurezza chiedete!

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Pubblicato da
Gilda Fabiano